Lorenzo Morandotti Esemplare. Un aggettivo che spesso si spreca nel lessico superficiale della comunicazione attuale ma che nel caso di Claudio Redaelli (che salutiamo e festeggiamo nella lieta occasione del suo genetliaco di splendido novantenne, cadrà il 21 settembre) è una sintesi precisa e perfetta. Lo scrivevamo in occasione degli 89 e lo ribadiamo ora, con ancor maggiore forza, piacere e rigorosa reverenza, in occasione della cifra tonda che Claudio festeggia con parenti e amici e colleghi in questo primo giorno di settembre che vede alle porte una difficile scadenza elettorale, per molti versi decisiva non solo per il territorio locale ma per il Paese e la sua collocazione nel mondo, un appuntamento con le urne cruciale come non lo si vedeva da anni, forse ancor più di quello del 1994 con la cosiddetta discesa in campo di Berlusconi. La passione con cui da decenni Claudio Redaelli porta avanti con i suoi collaboratori il progetto del suo "Punto Stampa" e delle sue tante e varie e sempre meritorie e composite iniziative editoriali, l'amore per la verità e la notizia (di storia e cronaca) sono nel suo Dna da sempre e sono eredità di quella sana scuola di giornalismo che oggi dovrebbe ispirare i giovani e meno giovani abituati a frequentare quasi solo lo schermo di un computer senza mai uscire dal proprio angusto recinto: essere affamati di verità, curiosi di notizie, interrogarsi sulle direzioni opportune da prendere, non temere di sporcarsi le mani con la realtà e le sue contraddizioni spesso cocenti, consumare letteralmente le suole delle scarpe per verifiche dirette e circostanziate sui contesti e i fatti al loro centro, andare a vedere di persona, confrontare dati ed eventi, e poi dato che non basta lo sforzo di analisi occorre la sintesi: l'arte del saper fare rete, organizzare le conoscenze, mettersi in relazione con il mondo e i suoi attori al di là degli steccati ideologici e delle convenienze di parte. E raccontare, dare voce al mondo, spesso a quel mondo nascosto, laterale, ultimo, dove la verità si nasconde. Un'esperienza quella di Redaelli come si sa nata in tempi difficili, uno sguardo sulla realtà temprato dalla prova della Resistenza e poi dalle temperie della vita politica e amministrativa, che ha maturato una voce sempre critica e propositiva al servizio di un territorio ricco e fecondo di spunti e occasioni di sviluppo (l'imprenditoria, l'industria, il paesaggio) ma anche di contraddizioni, nodi da sciogliere, percorsi e sentieri poco battuti ma da evidenziare anche al costo di apparire controcorrente. Claudio Redaelli ha sempre tenuta alta ad esempio la bandiera della cultura e dei fatti e delle notizie ad essa connessi e questo è un altro dei suoi molti meriti in tanti decenni di onoratissima professione e in un contesto storico che spesso invece tende a considerare eventi come mostre d'arte e concerti e pubblicazioni di libri puri momenti di svago e intrattenimento o medaglie accessorie da puntare al petto dell'assessore di turno. Mentre invece a chiunque sfogli le annate del "Punto Stampa" - ormai 40 anni al servizio della notizia e dei lettori - e ne colga tuttora il pulsare con i continui aggiornamenti online, e a chi compulsi lo scaffale dei tanti volumi di storia locale che hanno avuto impulso dalla sua passione per i luoghi che ama, risulta chiarissimo che l'attenzione alla cultura è sempre stata un punto di onore e di eccellenza nell'avventura umana e professionale di Redaelli: per il quale la cultura è un elemento identitario (fatto da un intreccio di memoria, sensibilità, condivisione) da mettere in primo piano tra i vari tasselli che compongono il ritratto complesso e composito del mondo in cui viviamo. Né va trascurato tra i tanti meriti di Claudio quello di avere dato e dare tuttora spazio e voce a tante e diverse "penne" del territorio capaci di condividere la sua passione e il suo amore per la notizia e per la vita. Territorio dal quale deve e dovrà sempre promanare un sentito e corale "grazie" a un maestro speciale che oggi festeggiamo in letizia in una ricorrenza altrettanto speciale come il suo novantesimo. Grazie di cuore, carissimo Claudio e avanti così in letizia di cuore.
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