2021-09-21

Claudio Redaelli, modello di giornalismo e di vita


Lorenzo Morandotti- Esemplare. Un aggettivo che spesso si spreca nel lessico superficiale della comunicazione attuale ma che nel caso di Claudio Redaelli (che salutiamo e festeggiamo nella lieta  occasione dei suo genetliaco -  gli 89 anni anagrafici sono un grande risultato e sappiamo che già lui si sente uno splendido novantenne) è una sintesi precisa e perfetta. La passione con cui da decenni porta avanti il progetto del suo "Punto Stampa" e delle sue tante e varie e sempre meritorie e composite iniziative editoriali, l'amore per la verità e la notizia (di storia e cronaca) sono nel suo Dna da sempre e sono eredità di quella sana scuola di giornalismo che oggi dovrebbe ispirare i giovani e meno giovani abituati a frequentare quasi solo lo schermo di un computer senza mai uscire dal proprio angusto recinto: interrogarsi sulle direzioni opportune da prendere,  non temere di sporcarsi le mani con la realtà, consumare le suole delle scarpe, andare a vedere di persona, confrontare dati e fatti, e poi dato che non basta lo sforzo di analisi occorre la sintesi: l'arte del saper fare rete, organizzare le conoscenze, mettersi in relazione con il mondo e i suoi attori al di là degli steccati ideologici e delle convenienze di parte. Un'esperienza quella di Redaelli come si sa nata in tempi difficili, uno sguardo sulla realtà temprato dalla prova della Resistenza e poi dalle temperie della vita politica e amministrativa, che ha maturato una voce sempre critica e propositiva al servizio di un territorio ricco e fecondo di spunti e occasioni di sviluppo (l'imprenditoria, l'industria, il paesaggio) ma anche di contraddizioni, nodi da sciogliere, percorsi e sentieri poco battuti ma da evidenziare anche al costo di apparire controcorrente. Claudio Redaelli ha sempre tenuta alta ad esempio la bandiera della cultura e dei fatti e delle notizie ad essa connessi e questo è un altro dei suoi molti meriti, in un contesto storico che  spesso invece tende a considerare eventi come mostre d'arte e concerti e pubblicazioni di libri puri momenti di svago o medaglie accessorie da puntare al petto dell'assessore di turno. Mentre invece  a chiunque sfogli le annate del "Punto Stampa" - ormai 40 anni al servizio della notizia e dei lettori -  e ne colga tuttora il pulsare con i continui aggiornamenti online, e a chi compulsi lo scaffale dei tanti volumi di storia locale che hanno avuto impulso dalla sua passione per i luoghi che ama, risulta chiarissimo che   l'attenzione alla cultura  è sempre stata un punto di onore e di eccellenza  nell'avventura umana e professionale di Redaelli: per il quale la cultura è un elemento identitario (fatto da un intreccio di memoria, sensibilità, condivisione) da mettere in primo piano tra i vari tasselli che compongono il ritratto complesso e composito del mondo in cui viviamo. Né va trascurato tra i tanti meriti di Claudio quello di avere dato e dare tuttora spazio e voce a tante e diverse "penne" del territorio capaci di condividere la sua passione e il suo amore per la notizia e per la vita. Territorio dal quale deve e dovrà sempre promanare un sentito e corale "grazie" a un maestro speciale che oggi festeggiamo in letizia  in una ricorrenza altrettanto  speciale.    


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