Di Gianfranco Colombo - Quarant’anni fa, moriva a Lecco Ulisse Guzzi. Imprenditore, partigiano, uomo di cultura, sensibilissimo alle problematiche sociali potrebbe essere avvicinato, per sensibilità e ideali, ad Adriano Olivetti. Ulisse Guzzi nacque a Mandello del Lario il 14 giugno 1911. Dieci anni dopo, suo padre Carlo fondava, insieme ad Emanuele Parodi, la Moto Guzzi. Durante la seconda guerra mondiale, Ulisse Guzzi fu ufficiale di aviazione a Rodi e dopo l’8 settembre 1943, nel marasma seguito alla fuga dei Savoia, si dette alla macchia e assunse, come partigiano, il nome di Odo. Preso contatto con le forze antifasciste del Lecchese, fu tra i promotori dell'organizzazione delle prime bande partigiane in Valsassina. Divenne in seguito capo di stato maggiore del raggruppamento divisioni d'assalto “Garibaldi” della Lombardia, costituito con l'unificazione delle formazioni del Lecchese con quelle del Comasco, della Bassa Valtellina e della Val Biandino. Il raggruppamento comprendeva due divisioni, ciascuna forte di tre brigate. Nella I Divisione erano comprese la 40ª “Giacomo Matteotti”, operante in bassa Valtellina, la 90ª “Elio Zampieri”, attiva in Val Chiavenna, e la 52ª “Luigi Clerici”, impegnata sulla sponda occidentale del lago di Como. La II Divisione operava nel Bergamasco con la con la 86ª Brigata “Issel”, nella zona delle Grigne, con la 89ª “Poletti” e con la 55ª “Rosselli” in Valsassina, Valvarrone, Val Gerola e Val Biandino. Di questa riorganizzazione dei gruppi partigiani nei nostri territori e del ruolo avuto da Ulisse Guzzi, parla Aroldo Benini nel suo libro “Nerina non balla”. In questo volume viene citata la testimonianza di Umberto Morandi, colui che prese le redini della Resistenza nel Lecchese: «Il movimento di rinascita partigiana cominciò a determinarsi anche nella zona della Grigna… Verso la metà di agosto fui invitato a recarmi presso Introbio allo scopo di addivenire alla fusione che era gradita da tutti i distaccamenti. Ulisse Guzzi mi propose si accompagnarmi in moto. L’incontro avvenne alle ore 16 del 25 o 26 agosto (1944)». Accanto ad Ulisse Guzzi ci fu sempre la moglie Angela Locatelli (1914-2003). Nel settembre del 1944, quando il marito era capo di stato maggiore del raggruppamento divisioni d'assalto “Garibaldi” della Lombardia, aveva messo a disposizione della Resistenza la “Villa dello Zucco”, dove allora risiedeva. La sua casa divenne la sede del comando delle “Garibaldi”. Ma Angela Locatelli non si limitava ad una pur rischiosissima ospitalità. Per alcuni mesi fu lei a tenere i contatti più pericolosi, ad assistere le famiglie dei partigiani caduti, a custodire i documenti del comando e delle formazioni dipendenti. Nel gennaio del 1945, avuto sentore che i fascisti stavano per fare irruzione nella sua casa, la giovane donna riuscì a beffarli. Angela, infatti, mise in salvo tutti i documenti del movimento clandestino e raggiunse il marito nelle formazioni partigiane, con le quali restò sino alla Liberazione. Da quella villa passarono i principali esponenti antifascisti ma anche i grandi della cultura europea come Jean Paul Sartre, Simone De Beauvoir, Paul Eluard, Elio Vittorini. Sempre nel dopoguerra Ulisse Guzzi e Angela Locatelli contribuirono nel Lecchese, alla conservazione degli ideali della Resistenza, con iniziative che hanno avuto il loro fulcro nel Centro culturale “Piero Calamandrei”. Il centro nacque nel 1961 per volontà di Ulisse Guzzi e di Ugo Bartesaghi. Esordì con un corso sul ventennio fascista, inaugurato da Lellio Basso, cui fecero seguito, tra gli altri, Giorgio Amendola, Riccardo Lombardi, Ruggero Zangrandi, Paolo Grassi, Norberto Bobbio, Italo Pietra, Ferruccio Parri. Si tennero, poi, molti incontri con poeti e scrittori, come Salvatore Quasimodo e Pierpaolo Pasolini. Al termine della guerra, a Liberazione raggiunta, Ulisse Guzzi tornò all’imprenditoria e fondò a Genova-Pontedecimo il Tubettificio ligure, azienda che produceva tubetti flessibili e rigidi in alluminio leggero. Successivamente venne aperto un altro stabilimento ad Abbadia Lariana. Qui iniziò la produzione di barattoli in alluminio estruso e nel 1954 fu la prima azienda italiana a produrre bombole per aerosol. Nel 1963 sorse un altro stabilimento ad Anzio. Nel momento della sua massima espansione il Gruppo dava lavoro a 1500 persone, aveva stabilimenti anche in Sudamerica e controllava aziende minori come la Metalgraf di Lecco. Ulisse Guzzi fu un imprenditore illuminato, seppe instaurare rapporti completamente diversi tra dirigenza e dipendenti. Morì a Lecco nel 1980. La moglie Angela donò al Comune di Lecco la villa ed il parco e la preziosa biblioteca del marito, che oggi è conservata alla Biblioteca civica di Lecco.
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