È stata approvata dal Senato una norma sulle assemblee condominiali on line che lede gravemente i diritti di tutti i condòmini e, in particolare, quelli dei soggetti più fragili: anziani e famiglie meno abbienti. Un emendamento, approvato in prima lettura in sede di conversione del decreto-legge sulle misure anti-Covid, introduce infatti la possibilità di svolgere l’assemblea condominiale in videoconferenza con il consenso della “maggioranza dei condòmini”.
“Concordiamo con la decisa presa di posizione di Confedilizia – afferma il presidente di ANACI Lecco, Marco Bandini. - Affermare che non è necessario il consenso di “tutti i condòmini” ma solo della “maggioranza” sarebbe come impedire a chi non in grado, o è comunque nell’impossibilità di utilizzare mezzi telematici, di partecipare alle riunioni di condominio. Così facendo si cancellerebbe in un sol colpo uno dei principii cardine dell’intera disciplina condominiale: la possibilità, per tutti gli aventi diritto, di partecipare all’assemblea per fornire il proprio contributo alla discussione e alla votazione. Non dimentichiamoci, per altro, che non necessariamente la maggioranza dei condòmini è espressione della maggioranza dei valori millesimali dell’edificio: il rischio sarebbe che un gruppo di condòmini numeroso, ma rappresentativo complessivamente di pochi millesimi, potrebbe vincolare l’intera compagine condominiale”.
Il condominio è una comunità e non una società, e un’assemblea condominiale non è un’assemblea societaria – continua Bandini - Si aprirebbe infatti un enorme contenzioso, che bloccherebbe qualsiasi decisione, rendendo impossibile lo svolgimento non solo dell’ordinaria attività condominiale ma anche di quella straordinaria, compresi, quindi, i lavori per il Superbonus del 110 per cento”.
“Ci auguriamo – conclude Bandini – che si tratti di una svista e che il Governo prenda in mano la situazione, ascoltando le reali esigenze del mondo condominiale, così da porre rimedio ad un evidente errore di valutazione”.
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