2020-05-23

“UN PREZIOSO, ARTICOLATO SERVIZIO QUELLO SOCIALE DELL’U.S.S.L.”, SI ESPRIME IL RESPONSABILE, DOTTOR GUIDO AGOSTONI



di Germana Marini - Rinverdire la memoria di chi ha vissuto la realtà di un servizio, sotto ogni aspetto eccellente: quello elargito dall’Ospedale lecchese di via Ghislanzoni, nel corso di oltre dieci intensi anni, compresi tra il 1989 e il 2000, e ragguagliare nel contempo le nuove generazioni in merito alla partecipazione dei medici a stage propedeutici all’accrescimento delle acquisizioni scientifiche, messe a frutto all’interno del contesto ospedaliero stesso: ecco le finalità di questo mio revival.
Il raccogliere in una pubblicazione unitaria, edita dall’Editrice C.B.R.S., una nutritissima serie d’interviste ai primari di ogni singola Divisione del presidio cittadino, da me effettuate in un lungo “Viaggio nel pianeta sanità”, mensilmente apparse sul periodico nazionale “il Punto Stampa”, si deve alla lungimiranza del direttore Claudio Redaelli, Consigliere dell’Ospedale provinciale di Lecco dal 1965 al 1981, e Vicepresidente dal 1975 al 1981,  succeduto al dott. Aldo Rossi, all’On. Vittorio Calvetti e al dott. Salvatore Bonalumi.
Pubblicazione dalla tiratura di 300 copie, in men che non si dica esaurite.
<< Questa singolare iniziativa >>, ebbe a dichiarare Redaelli, << posta in essere grazie alla preziosa collaborazione della giornalista Germana Marini e alla cortese disponibilità degli operatori sanitari, è di enorme rilievo, in quanto l’Ospedale rappresenta un’autentica risorsa, un fiore all’occhiello per Lecco, apprezzato com’è in ambito europeo, al punto che da ogni parte giungono qui per affidarsi a mani provatamente esperte >>. Aggiungendo: <<Posso ben dire che le articolate interviste della Marini rimarranno ad esempio di un  servizio giornalistico esclusivo, reso possibile dal lodevole impegno professionale, sia di chi le ha curate, che di chi ne è stato protagonista. Mi corre quindi l’obbligo di ringraziare sentitamente, non gli specialisti soltanto, bensì il personale infermieristico, paramedico, ausiliario, i tecnici,  le 75 operose, infaticabili suore all’interno del collegiato e tutti coloro che si sono prodigati al fine  di dar lustro a questa privilegiata
struttura >>.

Il Servizio Sociale dell’USSL si colloca in un’area di confine fra il sanitario e il socio-assistenziale ed esplica le proprie funzioni, per un verso in stretta correlazione con le attività sanitarie, e per l’altro come coordinamento e programmazione delle attività socio-assistenziali, la cui competenza permane in capo ai Comuni o ad altri Enti. Il passaggio dall’USSL, intesa come “Associazione dei Comuni”, all’USSL, pone notevoli problemi, sia al processo di integrazione socio-sanitario, che al mantenimento delle funzioni delegate in materia socio-assistenziale. La Regione Lombardia aveva recentemente affrontato l’argomento, ribadendo la scelta verso l’Unità Socio Sanitaria Locale, ma la legge non è ancora operativa.
Al dottor Guido Agostoni, responsabile del Servizio, chiediamo:
“ Può illustrarci l’attività interna all’USSL, partendo da quella molto articolata, relativa ai distretti e ai Consultori Familiari?”.

TUTTA UNA SERIE DI VALIDI AUSIGLI

“ All’interno dell’USSL, la presenza e le competenze del Servizio Sociale si integrano con quelle sanitarie per quanto riguarda i Distretti e le attività consultoriali, il settore psichiatrico, quello delle tossicodipendenze e dell’AIDS, il settore ospedaliero, e il settore handicap. Nel corso di questi anni si è consolidata la presenza in ciascun Distretto, sia delle assistenze sociali che dello psicologo per assicurare: primo, la consulenza alla scuola per l’inserimento di alcuni portatori di handicap; secondo: la consulenza ai genitori e agli insegnanti per ragazzi con difficoltà relazionali o di apprendimento; terzo: la collaborazione con i Comuni per quelle funzioni che non possono svolgere per mancanza di personale sociale; quarto: la collaborazione con gli altri servizi dell’USSL, per gli interventi di educazione sanitaria e di formazione; quinto: gli interventi a favore dei minori e dei disabili sensoriali. Particolare rilievo hanno assunto le attività Consultoriali, anche con riferimento alle indicazioni della Regione; primo: la consulenza familiare e il segretariato sociale; secondo: la collaborazione con il ginecologo e gli altri operatori per le situazioni di richiesta di IVG; terzo : il sostegno e la vigilanza sulle situazioni di affido ed adozioni, in collaborazione con il Tribunale per i Minorenni e il Giudice Tutelare; quarto: la collaborazione con l’autorità giudiziaria per le situazioni di minori indiziati di reati”.
Per questi ultimi punti si fa riferimento anche a specifici programmi, predisposti dal Servizio Sociale, d’intesa con il Dipartimento Materno Infantile, che hanno permesso anche l’attivazione e il consolidamento del “Consultorio Adolescenti” . “.
“ Per quanto concerne il settore psichiatrico, in quali contesti prevalentemente agiscono gli operatori sociali? E ultimamente si sono determinate sostanziali novità?”.
“ Nell’ ambito di tale settore fanno riferimento agli operatori psico-sociali gli interventi psicodiagnostici, quelli psicoterapeutici, nonché quelli più strettamente sociali e assistenziali e di consulenza e formazione”. E’ questo uno dei settori dove maggiormente si evidenzia, da una parte la stretta correlazione fra aspetti sociali, ma dall’altra anche la difficoltà degli interventi che richiedono un lavoro d’équipe, coinvolgimento delle famiglie, senza delegare loro tutto il peso dell’assistenza, individuazione di soluzioni di ricovero che non si connotino però come segregazione. La presenza degli operatori sociali soprattutto nei sevizi territoriali (Centro Psico-sociale di Lecco, di Oggiono e di Bellano, C.R.T. di Bosisio Parini), in stretta correlazione con i medici psichiatri e gli infermieri. Si possono evidenziare la richiesta crescente di psicoterapia e la sempre maggior difficoltà per individuare soluzioni di ricovero, anche temporaneo, per pazienti per i quali non è ipotizzabile un rientro al proprio domicilio. Sono inoltre in atto interventi socio-riabilitativi, come alcuni inserimenti lavorativi”.

L’IRRINUNCIABILE RUOLO DELLO PSICOLOGO

“ Ci risulta che nel campo delle tossicodipendenze vi prodigherete segnatamente nei riguardi dei tossicodipendenti minorenni e delle loro famiglie…”.
“ In effetti il Servizio Sociale è impegnato nell’attuazione di un programma a favore dei suddetti e di famiglie di tossicodipendenti con figli minori, e gli interventi investono quasi sempre anche effetti psicosociali, che riguardano quindi operatori di questo sevizio nel contribuire alla definizione di un programma terapeutico e riabilitativo, sia utilizzando le risorse proprie e del territorio, che con l’invio in Comunità Terapeutiche. Particolare attenzione è posta all’attuarsi dei cosiddetti “programmi di assistenza integrata”, con coinvolgimento dei Comuni, degli Enti Ausiliari riconosciuti dalla Regione, Comunità di Accoglienza, ecc… . Va menzionato inoltre il programma sul problema dell’alcolismo e delle patologie alcool-correlate. A Bellano è anche attivato un Centro Diurno, con finalità Socio-riabilitative”.

URGONO SOLUZIONI PER LUNGODEGENTI E ANZIANI

“ Rispetto alle problematiche connesse agli anziani e alla lungodegenza riabilitativa, come vi ponete?”:
“ La richiesta più frequentemente formulata agli operatori sociali da parte dei reparti ospedalieri, riguarda la ricerca di soluzioni per la lungodegenza riabilitativa e per anziani non autosufficienti. L’assenza di tali strutture viene a volte interpretata dai sanitari in modo del tutto improprio, come “incapacità” del Servizio Sociale e degli operatori. Altre situazioni particolari riguardano i minori ricoverati con difficili situazioni familiari. E’ pure in atto una consulenza psicologica aperta a tutte le Divisioni Ospedaliere, anche se si intenderebbe meglio indirizzarle ai problemi connessi all’ospedalizzazione dei bambini, in collaborazione col Servizio di Neuropsichiatria Infantile, sui processi Neuropsicologici e sulle patologie psicologiche e comportamentali dei pazienti affetti da AIDS”.

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