2018-01-26

La “giubiera” chiama Varenna e i varennesi, nel rispetto della tradizione

L’ultimo giovedì di gennaio si è rinnovato il chiassoso corteo con latte, pentole e barattoli trascinati da bambini, ragazzi e adulti



di Claudio Bottagisi
Poche gocce di pioggia non sono bastate a scoraggiare i varennesi, che nel rispetto della tradizione si sono ritrovati giovedì 25 gennaio in piazza San Giorgio per l’edizione 2018 della “giubiera”, “celebrata” con i riti di sempre, ossia con il corteo che ha percorso strade, vicoli e piazze della “perla del Centrolago” con il suo chiassoso seguito di latte, pentole, coperchi e barattoli trascinati indistintamente da bambini, ragazzi e adulti.

Poi, nella sede dell’associazione culturale “Luigi Scanagatta” in contrada dell’Arco, torte, biscotti e fumante vin brulé hanno accompagnato il “gran finale” della serata, rallegrato dalla fisarmonica e dai canti di Angelo Ceppi e Walter Selva, ai quali si sono uniti di buon grado un po’ tutti i presenti.
Novità dell’edizione 2018 dell’evento varennese la simpatica businada dedicata appunto alla “giubiera” e composta da Enzo Denti, efficace sintesi dialettale di un evento capace di sopravvivere al trascorrere del tempo e a ogni sfida della tecnologia.
Tradizione rispettata anche quest’anno, dunque, l’ultimo giovedì di gennaio, con la “Scanagatta” sempre in prima linea unitamente al gruppo Alpini di Varenna.
La tradizione della “giubiera” viene fatta risalire al periodo romano. “Forse anche le antiche feste sementine del calendario latino, che ricorrevano sul finir di gennaio -spiegano i promotori dell’evento - hanno avuto una loro parte nella genesi di questa tradizione, che mescola il culto di Giove (da qui la celebrazione di giovedì, ndr) alle feste delle sementi. Giove era venerato infatti anche come protettore dell’agricoltura”. “Nei nostri territori la tradizione risale quindi ai tempi remoti delle colonizzazioni etrusche e romane - aggiungono - quando si celebrava questo rito pagano allo scopo di propiziare una buona primavera per avere raccolti abbondanti”.
“La fine della stagione fredda e l’avvicinarsi della rinascita primaverile - concludono all’Associazione Scanagatta - erano accolte con giubilo. Da qui il termine giubiera.  In seguito il rito si trasformò in una festa rumorosa per scacciare l’inverno”.

Di seguito, nel servizio fotografico di Claudio Bottagisi, le immagini dell’edizione 2018 della “giubiera” a Varenna.

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