2024-02-09

“Stiamo perdendo la guerra quando invece dovrebbero prevalere dialogo e confronto”



Da Sergio Fenaroli riceviamo e pubblichiamo

A quasi due anni dall’inizio dello scontro militare in atto in Ucraina si impongono seri quesiti alle élites occidentali che hanno sapientemente ordito questa guerra per procura per mettere alla prova le capacità e la tenuta sul campo, e non solo, della Russia e del suo presidente Putin.

Con loro, i tantissimi “cattivi maestri” che contando sulle loro menzogne orchestrate e precostituite hanno di fatto incentivato un massacro fratricida che rischia di proseguire in uno scontro senza fine.

Dal 7 ottobre 2023 si è aperto un altro fronte in Israele, dall’attacco terroristico di Hamas il Governo di estrema destra con i suoi coloni ha scatenato un massacro inumano nella striscia di Gaza che ha lasciato sul campo quasi 30.000 vittime civili, in gran parte minori, imponendo il monito del Tribunale internazionale dell’Aja a Israele di impedire il genocidio del popolo palestinese, lasciato senza acqua né cibo.

L’intervento militare anglosassone del gennaio scorso nel Mar Rosso è la diretta conseguenza della crisi in Israele, con il fondato rischio di estendere ad altri Stati una disastrosa guerra in Medio Oriente, un’autentica polveriera che coinvolgerà l’Italia e l’Europa intera.

Oltre ai conflitti nel Mar Nero, nel Mar Rosso, nel Mar Mediterraneo orientale, è sempre aperto un potenziale conflitto nell’area indopacifica rispetto alla questione Cina e Taiwan, un altro campo dove l’Amministrazione Usa è sempre più attratta nel minacciare la “guerra grande” con il suo attuale avversario dichiarato, la Cina.

La destra e i guerrafondai nostrani hanno molta materia su cui riflettere, rispetto alle nefaste conseguenze che si accentueranno ulteriormente sulla nostra disastrata economia europea. Il fallimento dell’azione mediatrice americana in Medio Oriente, il loro progressivo disimpegno in Ucraina evidenziano un prevedibile e auspicabile fallimento dell’azione militare.

Toccherà a noi, alle forze progressiste democratiche popolari, far emergere con forza la necessità che prevalgano il dialogo e il confronto, la cooperazione tra i popoli con le loro differenze e diversità. E’ sempre più necessario formare una nuova classe dirigente in grado di comprendere i mutamenti in corso e offrire una nuova prospettiva di pace, di sviluppo ecosostenibili, di equità per tutte le generazioni di ogni continente.

Da mesi purtroppo il sistema comunicativo e mediatico nostrano su queste delicate tematiche geopolitiche internazionali racconta menzogne, non aiuta a comprendere le complesse vicende, ma guarda con maggiore interesse e profondità orientando gli ascoltatori verso il Festival di Sanremo.

Sergio Fenaroli (Lecco)

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