Dal lecchese Sergio Fenaroli riceviamo e pubblichiamo:
Da alcuni mesi si trova in tutte le librerie un libro scritto dall’amico Pietro Regazzoni, tratto da un’esperienza di viaggio dal titolo affascinante “Quando passa il treno”. Racconta infatti la sua esperienza di un viaggio in treno che l’ha portato ad attraversare la Russia, la Mongolia e la Cina.
La Transmongolica, meno nota della Transiberiana, con partenza da Mosca e meta finale Pechino a differenza di Vladivostok, sull’Oceano Pacifico, un viaggio dei sogni che molti viaggiatori vorrebbero fare almeno una volta nella vita e che ora, con le sanzioni alla Russia, è vietato.
Il racconto di Regazzoni inizia come il viaggio, il 19 luglio 2019. Il nostro viaggiatore/narratore solitario ha solo 22 anni, ma tanto entusiasmo e la necessaria conoscenza per affrontare un’esperienza e un percorso inusuale, complicato e impegnativo, oggi di fatto impossibile a noi europei occidentali.
Ogni lettore potrà riscoprire luoghi, culture e popoli contemporanei a noi sconosciuti, condividere le emozioni, le bellezze e gli spazi enormi dalla taiga russa, dal deserto del Gobi alla muraglia cinese, gli effetti del cambiamento climatico, con tantissimi altri dettagli ben descritti e fortemente attrattivi come gli incontri con le persone conosciute durante il lunghissimo percorso.
La lettura di questa affascinante esperienza induce a interrogativi rispetto ai rapporti e alle relazioni tra l’Occidente e l’Oriente, oggi fortemente compromessi per la cecità politica a noi imposta da interessi esterni che hanno favorito l’estensione di guerre come quella in Ucraina e nel Medioriente quali punte di un iceberg che precludono la pace, prospettando scenari di guerra che potrebbero coinvolgere la Cina.
Il nostro narratore è persona impegnata politicamente e le sue riflessioni considerano l’evoluzione e i radicali mutamenti intervenuti in Russia e nella realtà geopolitica mondiale. In Italia recentemente il Governo attuale si è ritratto dagli accordi sottoscritti in precedenza sulla “via della seta” con la Cina. Tutti contenti? E’ evidente la subalternità e la sudditanza di tale decisione, una scelta servile imposta dagli amici anglosassoni di Oltreoceano, che risponde alla necessità di consolidare il fronte guerrafondaio delle élites occidentali contro l’Oriente, a ogni costo, anche di vite umane.
A noi europei progressisti il compito di operare con serenità e determinazione tenendo vivo lo spirito che animava i padri fondatori dell’Europa, che posero le basi per la cooperazione e la coesistenza non soltanto dei popoli europei ma del mondo intero, per la pace e nel rispetto della natura.
Tra qualche mese passerà il treno delle elezioni per il Parlamento europeo e quella sarà un’occasione da non perdere per dimostrare la volontà propositiva delle forze democratiche per la pace contro la guerra.
Una bella lettura distensiva, per vivere in serenità le imminenti festività di Natale e un proficuo anno nuovo che auguriamo con sincerità a tutti, senza dimenticare le persone alle quali non è consentito lo stesso privilegio.
Sergio Fenaroli (Lecco)
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