2023-01-09

“E’ iniziato il nuovo anno. L’obiettivo per il 2023? Lavorare per la pace”


Da Sergio Fenaroli riceviamo e pubblichiamo:

Si è aperto un nuovo anno e a ragione si auspica un cambiamento e la fine della guerra fratricida in Ucraina, si guarda al popolo armeno sotto attacco dal vicino Azerbaijan, al Medio Oriente in Iran, al popolo palestinese, all’Africa, ai troppi popoli sottomessi e depredati delle loro risorse, al continente latino-americano in cammino con la democrazia, in molti Paesi oggi posta sotto attacco con l’assalto alle istituzioni in Brasile contro il neopresidente Lula.

Francamente viviamo in un quadro socio-politico internazionale assai destabilizzato, con evidenti pericoli che si accentuano in concomitanza con l’inefficacia dell’azione diplomatica Usa e dell’intera Europa, orientata di fatto a uno scontro militare per procura della Nato contro la Russia.

Non sono bastati gli errori commessi dall’Occidente, sia in passato ma anche di recente, in molti scenari internazionali, dalla guerra nei Balcani che ha smembrato la ex Jugoslavia, in Iraq, in Siria, nel Nord Africa, in Libia e per ultimo, dopo 20 anni di guerra, la disfatta in Afghanistan.

Si sono sottovalutate le opportunità che avevano avvicinato la Russia post-sovietica, all’Europa e agli stessi Stati Uniti per imbarcarsi in una espansione militare e politica che di fatto ha accerchiato la Russia, con tempi e modalità unilaterali e arbitrarie, ponendo a rischio la loro sicurezza fino a causare, a torto o a ragione, l’invasione militare in Ucraina con migliaia di morti, stragi e orrori.

Non è facile individuare un percorso che possa condurre l’intera comunità internazionale alla pace, in tutti questi scenari di guerra o destabilizzati, ai quali colpevolmente ci si è abituati, se la nostra classe politica, le personalità con cariche istituzionali apicali non riconosceranno questa sequela di errori e finché non riusciranno a ricomporre un quadro politico, un nuovo ordine mondiale in cui tutti i popoli e i governi possano riconoscersi con pari dignità, senza privilegi e diritti arbitrari di veto, come da sempre avviene all’Onu che in quest’ottica va riformata.

E’ incompleta e parziale, se non propagandistica, l’informazione che abbiamo subito dai mezzi di comunicazione pubblica e privata, dalla sciagurata decisione di Putin di invadere l’Ucraina. La guerra è iniziata nel febbraio 2014 colpevolmente occultata, con la “nenia” dell’invasione di un Paese sovrano, determinando un pensiero unico dominante, pericoloso per la nostra democrazia.

E’ incompleta l’analisi e la tesi congressuale della Cgil quando affronta nel suo dibattito la guerra in Ucraina, nessun candidato alla segreteria del Partito democratico affronta con la necessaria lucidità politica, prospettando una soluzione diplomatica del conflitto. La storia non può essere occultata o, peggio, manipolata, le forze progressiste italiane e europee non hanno ancora maturato una visione coerente e corretta che avrebbe potuto evitare questa guerra fratricida infinita.

Il quadro politico generale è assai preoccupante, aggravato con l’avvento al Governo dell’Italia della destra più autentica, che già si è distinta per azioni contro i più deboli, ma presto strumentalmente convertita in una politica europeista e atlantista allineata e subordinata agli Usa.

La nostra azione propositiva e il lavoro che ci si prospetta innanzi sono assai intensi e complicati. Ciò non deve farci demordere dai nostri obiettivi, che ci indicano la necessità di operare a 360 gradi, iniziando in… casa nostra.

Sergio Fenaroli (Lecco)

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