2022-07-30

“La crisi politica seguita alla caduta di Draghi ha evidenziato lacerazioni tra le istituzioni e tra le forze politiche”


Dal lecchese Sergio Fenaroli riceviamo e pubblichiamo:

La crisi politica apertasi con la caduta del governo Draghi evidenzia una profonda lacerazione apertasi tra le istituzioni e le stesse forze politiche e la complessità rappresentata dagli italiani che in questi ultimi anni, anche dalle recenti elezioni, manifestano un preoccupante distacco con un astensionismo al voto che ha raggiunto e superato il 50%.

La crisi economica che ha pesantemente colpito il potere d’acquisto di lavoratori, pensionati e di ampi strati della popolazione, con l’aumento indiscriminato delle fatture energetiche, della benzina e dei prodotti alimentari, con un’inflazione che marcia al 10%, l’indebolimento dell’euro con la parità al dollaro, stanno influendo pesantemente sull’economia del Paese e su quella delle fasce sociali meno abbienti.

In aggiunta a tale grave situazione economica non si è fatto nulla per evitare la guerra in Ucraina e ora le incognite si dilatano sul nostro futuro, con la necessità di porre fine agli orrori, alle vittime, alle tragedie di una guerra fratricida.

L’unica ferma, determinata e puntuale risposta, oltre all’umana accoglienza dei profughi, sono state le sanzioni e la fornitura di armi, armi e ancora armi sempre più sofisticate, svelando una guerra di mera procura da tempo studiata dall’Occidente contro la Russia, manifestando sudditanza e incapacità propositiva nella Nato sia con il governo Usa.

Le pesanti conseguenze delle prevedibili ritorsioni, militari e economiche della Russia colpiranno sia l’Ucraina sia l’insieme dei Paesi europei, in buona parte dipendenti dalle materie prime necessarie alle nostre economie. Non è ancora ben chiara a tutti la gravità dei costi che si scaricheranno sulle nostre condizioni di lavoro e di vita.

In questo drammatico scenario si collocano le future elezioni politiche del 25 settembre. Le forze politiche che si richiamano alla destra, che hanno spinto e determinato la caduta di Draghi, credono di trarne vantaggi elettorali, riuscendo così a “ingannare” ancora una volta i cittadini inconsapevoli e disorientati, confusi, da facili e demagogiche soluzioni già propagandate ma di fatto irrealizzabili.

Le forze politiche progressiste e democratiche sono state evidentemente colte di sorpresa dalla fine del governo Draghi e, di fatto, manifestano una maggiore impreparazione a questo pur sempre importante appuntamento elettorale.

Entrambi gli schieramenti dovranno evitare la certificazione del loro fallimento che si è palesato con la crisi e le elezioni anticipate, riuscendo a portare al voto più cittadini possibile. Se aumenterà l’astensionismo, sarà la loro fine e la crisi della democrazia in Italia.

Mi auguro che la centralità dei temi della campagna elettorale sia la fine della guerra in Ucraina. Le popolazioni hanno la necessità di vivere in pace! Non vogliamo “cortine d’acciaio” che seminano morte, guerra e paure, vogliamo costruttori di ponti che sappiano unire e seminare un futuro di pace in Europa e nel mondo, che evitino migrazioni forzate, che sappiano vivere e coesistere insieme, con rispetto delle proprie culture e religioni e dell’ambiente naturale che ci accoglie.

Il viaggio straordinario di papa Francesco in America ha svelato orrori, a noi colpevolmente sconosciuti, compiuti dall’Occidente contro le popolazioni indigene in Canada, avvenute non nei secoli scorsi ma sino agli anni ’70  a danno di nostri coetanei. Il pontefice ha chiesto scusa. Lo dovrebbero fare anche tutti i capi di Stato del continente europeo.

Sergio Fenaroli (Lecco)

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