2022-05-11

Nato, sicurezza o destabilizzazione? E intanto in Ucraina si continua a morire


Dal lecchese Sergio Fenaroli riceviamo e pubblichiamo in tema di guerra in Ucraina:

Il conflitto scatenatosi in Ucraina con l’invasione militare della Russia sta sollevando seri interrogativi nell’Europa democratica rispetto alle finalità della nostra alleanza militare atlantica Nato, con particolare riferimento alle cause della guerra e alle incognite circa la durata del conflitto.

A causa dell’ipocrisia dei grandi media italiani e di molte forze politiche, il conflitto in Ucraina è iniziato il 24 febbraio con la sciagurata invasione militare decisa da Putin. La realtà che va facendosi strada, dopo tante omissioni, bugie e cecità, evidenzia un coinvolgimento e una trama molto più estesa e datata, una guerra per procura.

In noi sinceri europeisti, coraggiosi combattenti e costruttori di pace, nel dolore di tante distruzioni e tragedie umane, si consolida sempre più la fondatezza delle nostre ragioni circa l’evitabilità di questi orrori, di questa guerra fratricida e multidimensionale, da tempo preparata dagli artefici dello scontro: i guerrafondai, i padroni universali, i signori delle guerre e delle armi.

Sorprendono sempre più le prese di posizioni incantate, addomesticate, di molti esponenti delle istituzioni italiane ed europee che alimentano la continuità di questo scontro armato, sino alla vittoria e all’umiliazione dei contendenti, che alimentano la ormai continua e ripetuta “nenia” del popolo aggredito e aggressore che ha invaso un Paese sovrano, cinicamente incuranti delle vittime.

Vien da dire e da urlare a questi signori: ma dove siete stati dal febbraio 2014 ad oggi? Dove sono stati, dalla caduta del muro di Berlino che tutti abbiamo festeggiato,  dal dissolvimento dell’Unione Sovietica ad oggi?

L’Alleanza militare atlantica, alla quale apparteniamo, era sorta con uno scopo esclusivamente difensivo dei Paesi occidentali. Dall’altro campo venne costituito a simili scopi il Patto di Varsavia, scioltosi con il superamento del blocco sovietico.

Il mantenimento della nostra struttura militare, nel breve tempo, incluse organicamente al proprio interno gran parte dei Paesi dell’Est Europa e altri Paesi facenti parte della ex Unione Sovietica, le tre Repubbliche baltiche e altre ancora in stand by come la Georgia e la stessa Ucraina.

Anche un bambino, al solo guardare la mappa geografica e i confini della Nato in questi ultimi 30 anni, prende visione del fatto che alcuni equilibri o aree di influenza sono venute meno, a scapito della Russia e della sua legittima preoccupazione della sicurezza.

Le recentissime richieste di Svezia e Finlandia di voler entrare organicamente nella Nato e di superare la loro funzione storica neutrale, è di per sé un altro fattore destabilizzante che va ad aggiungersi alla difficile situazione apertasi con la guerra in Ucraina.

Questa delicata e complessa situazione internazionale può precipitare se non interviene un’azione diplomatica autorevole.

Lavorare per la pace significa considerare anche le ragioni degli avversari e se si privilegia l’azione contraria con armi e sanzioni si va pericolosamente verso il prolungamento del conflitto e il baratro di un allargamento della guerra.

Sergio Fenaroli

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