2022-03-24

“La sanguinosa guerra in Ucraina e le responsabilità di una guerra fratricida”


Ancora un contributo di Sergio Fenaroli sulla delicata situazione del conflitto bellico in Ucraina. Quelle che seguono sono le sue riflessioni:

E’ ormai da un mese, ossia da quando è iniziata la criminale invasione russa all’Ucraina, che assistiamo a una guerra anomala e fratricida che emerge dalle tragiche e funeste cronache, scatenata nel 2014 quando avvenne il “colpo di Stato” che rovesciò il governo filorusso causando da allora oltre 20.000 morti tra militari e civili delle regioni del Donbass, sotto il complice silenzio dei media occidentali.

Il golpe fu studiato e preparato in tutti i dettagli, con tanto di sostegno finanziario e militare e di coperture politiche. La rivolta di piazza Maydan venne immediatamente riconosciuta dagli ispiratori, il Governo Usa. Da allora buona parte della popolazione di origine russa si oppose, in Crimea, a una Repubblica con parlamento autonomo e decise di promuovere un referendum: il 94% della popolazione decise di tornare nella Federazione russa, mentre ciò non fu possibile nel Donbass, dove iniziò la barbarie di una guerra fratricida.

Quindi le responsabilità dell’orrore della guerra, le distruzioni, le morti, il dramma dei profughi che stanno ingiustamente subendo il popolo ucraino sono riconducibili ai due Governi Usa e alla Russia. Con l’evidente differenza che i primi - Biden, democratico - agiscono con procura e i secondi - Putin (criminale) - sono intervenuti direttamente.

Giovedì 24 marzo Biden verrà in Europa per presiedere il Consiglio Nato e rafforzare la linea intransigente adottata da tutti i Governi europei contro Putin e la Russia, sanzioni economiche ai russi, aiuto e sostegno umanitario e aiuti militari al Governo ucraino.

Una strada sbagliata che prolungherà questa guerra fratricida e ci vedrà complici di un disegno di dominio espansionistico Nato dannoso e controproducente, avviato dalla caduta del muro di Berlino a oggi.

Quanto vorremmo partecipare come uomini di pace, come europei, come alleati a quel consesso per suggerire una linea confacente alla soluzione di questo illogico conflitto creato ad arte, sopra la testa di tutti noi, trasformando un popolo europeo, pacifista, in “martiri della libertà”!

Quella libertà non è quella a cui ambivano i nostri padri fondatori europei, il Manifesto di Ventotene delineava un’Europa che usciva da due conflitti mondiali, dove i popoli, non soltanto quelli europei ma di tutti i continenti, potessero vivere, coesistere e cooperare in pace.

L’esatto contrario di quanto amaramente sta avvenendo oggi, non solo in Ucraina ma in gran parte del mondo e in questo vi è la responsabilità dell’uomo e della sua vanità di gloria, di dominio, di sopraffazione, incurante delle necessità altrui, sino alle estreme conseguenze.

No, fermiamo la guerra, fermiamo gli orrori e le stragi di persone innocenti. Prevalgano il dialogo, il confronto, la sicurezza di tutti di poter vivere in pace. La libertà, la democrazia non le si importa con i dollari e con le armi, l’Afghanistan insegna. E Biden convochi Putin.

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