2021-12-03

DALLA CONTAMINAZIONE TRA SCIENZA, TECNOLOGIA E ARTE NASCONO I FUTURE INVENTORS


Il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia di via San Vittore 21 a Milano e Fondazione Rocca presentano Future Inventors, progetto che propone un nuovo approccio educativo per potenziare l’insegnamento e l’apprendimento delle STEM nella scuola secondaria di I° grado. Un’iniziativa rivolta sia agli insegnanti che agli studenti: attraverso tecnologie digitali, linguaggi artistici ed espressivi d’avanguardia quali proiezioni interattive, sound art, videomapping e algoritmi creativi , tutti integrati in percorsi di apprendimento attivo e sperimentale, Future Inventors contribuisce a coinvolgere e appassionare i ragazzi dagli 11 ai 13 anni alle STEM, arricchendone la pratica educativa in classe.

Tra gli aspetti innovativi del progetto c’è la realizzazione di un laboratorio, uno spazio che funge da luogo di sperimentazione immersiva della metodologia di Future Inventors, ma allo stesso tempo diventa anche una risorsa permanente a disposizione di tutti i visitatori del Museo. Il laboratorio apre al pubblico a partire da sabato 4 dicembre proponendo un percorso esperienziale innovativo basato sulla contaminazione originale fra scienza, tecnologia e arte.

“Il Museo prosegue e arricchisce la sua collaudata esperienza e il suo impegno nell'educare i giovani in stretta collaborazione con le scuole, tenendo così fede a un'ormai lunga storia che incomincia con la sua stessa nascita. La scuola è alla fonte di ogni società; ed è la condizione essenziale per un futuro migliore. Collocare l'educazione scientifica al centro dell'istruzione è un gesto di responsabilità necessario e sempre più urgente”, dichiara Lorenzo Ornaghi, Presidente del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia. 

Nel sistema scolastico italiano, emerge sempre più forte la necessità di dotarsi di una strategia educativa nuova. Le analisi condotte in questi anni da Fondazione Rocca sulla scuola italiana hanno evidenziato come i risultati degli studenti, a partire dalla scuola media, inizino a peggiorare in rapporto sia a quelli degli altri paesi europei che, in maniera ancora più evidente, nei confronti dei paesi asiatici. Anche nel nuovo rapporto di ricerca, che Fondazione Rocca presenterà a breve, le difficoltà degli studenti delle scuole medie nelle materie scientifiche emergono con evidenza. Nell’ambito del dibattito intorno all’educazione alle STEM e alle competenze del 21° secolo trovano posto anche le competenze digitali, necessarie per migliorare le performance dei nostri studenti, per creare una consapevolezza sul ruolo della tecnologia e delle sue applicazioni nella vita delle persone. Sulla base di questa che può essere definita come una vera emergenza educativa, Fondazione Rocca ha cofinanziato il laboratorio di Future Inventors e collaborato alla messa a punto di un percorso di formazione rivolto agli insegnanti che potesse contribuire a cambiare il modo di insegnare le STEM nelle scuole secondarie. L’utilizzo dei linguaggi digitali, oltre a rendere gli studenti protagonisti nel percorso di apprendimento, li spinge ad un uso più consapevole e meno passivo delle tecnologie.

“ I musei ricoprono un ruolo determinante nella società contemporanea e rappresentano una risorsa al servizio della società e, in particolare, della scuola. Attraverso il lavoro del CREI, il suo Centro di Ricerca per l’Educazione Informale, il Museo studia, definisce e rende disponibili metodologie, risorse e spazi educativi che arricchiscono l’apprendimento delle STEM in contesti sia formali che informali, diventandone punto di riferimento a livello internazionale. Questo lavoro ne esce arricchito grazie all’intelligente attenzione di quel mondo scolastico che sa guardare al futuro osservandone gli sviluppi più utili e le attività più idonee. Emerge sempre più forte la necessità di dotarsi di una strategia educativa perché l’insegnamento sia un balzo verso il futuro: dobbiamo essere sempre un passo avanti per poterne raccogliere le sfide”, spiega Fiorenzo Galli, Direttore Generale del Museo.

Future Inventors propone un processo di apprendimento, dedicato agli insegnanti e ai loro studenti oltre che al pubblico del Museo, basato sulla contaminazione originale fra STEM e Arte, digitale e analogico, fisico e virtuale: la cultura digitale, così vicina alla quotidianità dei ragazzi, viene usata per attivare nuove connessioni e comprensioni e diventa lo strumento che permette di esplorare contenuti scientifici e aspetti di metodo.

“Migliorare l’approccio alle materie scientifiche di studentesse e studenti rappresenta un obiettivo strategico per poter vivere in modo consapevole in un mondo che si sta evolvendo con grande rapidità. Dotare le nuove generazioni di queste competenze equivale a quello che ha rappresentato per noi imparare l’inglese: avere cioè gli strumenti di libertà – spiega Gianfelice Rocca, Presidente Fondazione Rocca –. Dobbiamo superare gli steccati tra le materie che invece caratterizzano la vita scolastica. I nostri studenti devono imparare a pensare oltre i tradizionali confini disciplinari. Con questo progetto abbiamo quindi avvicinato le STEM alle materie artistiche, trasformandole in STEAM.  È nella vocazione di Fondazione Rocca tenere alta l’attenzione verso l’education e sostenere i giovani talenti, per questo abbiamo accolto con grande entusiasmo la possibilità di sostenere e co-progettare Future Inventors”.

Dall’esperienza sensoriale al pixel: il metodo Future Inventors
Lo staff educativo del Museo, insieme a Fondazione Rocca, ha progettato e sperimentato con insegnanti e studenti della scuola media un approccio totalmente nuovo, che utilizza metodologie, tecnologie digitali, linguaggi artistici ed espressivi d’avanguardia, tutti integrati in percorsi di apprendimento attivo e sperimentale.
Il processo di apprendimento reintegra l’esperienza estetica, la cognizione incarnata, l’espressione personale e la progettazione creativa, fattori che non rientrano nel classico approccio alle STEM.

Immagine e Suono sono stati scelti come temi-focus delle esperienze e delle attività educative proposte, poiché entrambi sono ambiti pluridisciplinari previsti dal programma scolastico delle scuole secondarie. L’obiettivo, dopo aver utilizzato i laboratori, è quello di poter applicare a scuola l’approccio di Future Inventors e di estenderlo ad un ambito pluridisciplinare più ampio.

Il percorso di Future Inventors si articola attraverso tre diverse fasi: catturare quindi invitare insegnanti e studenti a partecipare attivamente, mediante l’uso di installazioni artistiche in cui immersione ed esperienza estetica stimolano all’impegno dei sensi, del corpo, delle emozioni, spesso in modi inattesi e con un impatto forte e immediato; approfondire i concetti STEM connessi all’esperienza vissuta nella fase precedente attraverso il lavoro di indagine e di sperimentazione che aiuta a capire le loro caratteristiche e costruire le conoscenze e competenze necessarie a consentire la riproduzione in altri contesti dei concetti imparati; maneggiare contenuti e strumenti a partire dalle conoscenze, competenze ed esperienze sviluppate nelle fasi precedenti mediante lo sviluppo di un proprio progetto che si caratterizza da una forte dimensione di auto-espressività e di narrazione individuale.

Il laboratorio dove vive l’intersezione tra scienza, tecnologia e arte grazie a esperti internazionali
Il nuovo laboratorio è dotato di diverse installazioni di arte digitale create in collaborazione con artisti di livello internazionale che lavorano proprio sull’intersezione tra scienza, tecnologia e arte, come Gerhard Funk, Michael Bromley, Anders Lind, Machiel Veltkamp e Moritz Simon Geist. Queste diventano dei nuovi contesti per l’esplorazione e la sperimentazione di contenuti STEM, in particolare consentiranno di approfondire l’immagine e il suono e di esplorare in modo creativo le connessioni tra tecnologia, arte e scienza.

Proiezioni interattive, sound art, videomapping e algoritmi creativi, insieme a strumenti analogici e digitali e a tutte le esperienze del laboratorio, invitano a una partecipazione attiva e alla “manipolazione” diretta degli strumenti e dei linguaggi che il laboratorio stesso propone all’interno di un programma ricco di attività progettato dallo staff Education del Museo.

Ispirandosi dalla cultura digitale che connota molte delle esperienze, il pixel è stato scelto come elemento base e unificatore per caratterizzare gli elementi più identificativi dello spazio.
L’apertura al pubblico, oltre ai giorni 4-5-7 dicembre, è prevista anche nel periodo delle vacanze di Natale, nei giorni 28-29 dicembre 2021 e 3-4-5 gennaio 2022.

Dal laboratorio alla Scuola
Dopo la fase di ricerca e sviluppo e la co-progettazione con un gruppo di insegnanti esperti provenienti da varie regioni, il progetto Future Inventors prevede una prima fase iniziale di sperimentazione mediante il coinvolgimento di cinque scuole lombarde che, per tutto l’anno scolastico 2021-2022, partecipano al percorso di formazione in Museo e a scuola con insegnanti dell’area sia scientifica che artistica e le relative classi. Le scuole attualmente coinvolte sono: I.C. P. Thouar e L. Gonzaga, I.C. Luigi Chiesa di Spino D’Adda - Dovera, Educandato Statale Emanuela Setti Carraro Dalla Chiesa, Istituto Leone XIII, e Collegio San Carlo.

Il percorso inizia infatti dall’esperienza immersiva nel laboratorio Future Inventors al Museo durante la formazione, per poi proseguire con le attività rivolte agli studenti. Da questa esperienza, gli insegnanti riceveranno proposte e strumenti con l’obiettivo di innovare l’insegnamento delle STEM superando alcune tradizionali separazioni tra le discipline.

“ Future Inventors è un progetto pioniere. Rappresenta un’opportunità importantissima di svolgere ricerca educativa e mettere l’esperienza maturata negli anni dal Museo a servizio della scuola, allo scopo di contribuire all’innovazione dell'educazione alle STEM. Per fare ciò, abbiamo provato a delineare un approccio educativo nuovo, che integra aspetti che caratterizzano l’esperienza e l’apprendimento umano - come l’esperienza estetica, la cognizione incarnata, l’espressione personale e la progettazione creativa - con strumenti della cultura digitale e diversi linguaggi usati nell’arte, per introdurli e integrarli nell’insegnamento e nell’apprendimento delle STEM volendo rafforzare il loro ruolo nello sviluppo di conoscenze e competenze, finora purtroppo non sufficientemente riconosciuto”, commenta Maria Xanthoudaki, Direttore Education del Museo.

Sempre durante l’anno scolastico 2021-2022, è prevista la cura di un programma di residenze al Museo da parte di artisti che lavorano nell’intersezione fra scienza, tecnologia e arte che, durante la loro permanenza, interagiscono direttamente con gli studenti per far conoscere le STEM da un punto di vista diverso.

Per tutta la durata del progetto, il Centre for Research in Education in Science, Technology, Engineering & Mathematics (CRESTEM) di King’s College London conduce uno studio di ricerca volto ad aiutare a definire le caratteristiche e gli aspetti di innovazione educativa di questo nuovo approccio all’educazione alle STEM. Proprio questo metodo, infatti, emergerà come il principale risultato di Future Inventors in quanto progetto di ricerca realizzato dal Museo e Fondazione Rocca in collaborazione con i diversi esperti e gli insegnanti con l’intenzione di contribuire a una modalità di apprendimento e insegnamento che sia sostenibile e trasferibile successivamente su ampia scala, diventando risorsa riconosciuta e rilevante per l’educazione.

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