2021-12-04

“Capolavoro per Lecco: storie salvate” protagonista in Regione Lombardia

La mostra-evento lecchese è stata presentata oggi in conferenza stampa al Pirellone, presenti gli assessori regionali Stefano Bruno Galli (Assessore all’Autonomia e alla Cultura) e Stefano Bolognini (Assessore allo Sviluppo Città metropolitana, Giovani e Comunicazione)

 


“Capolavoro per Lecco. Storie salvate” è stata protagonista nella sala del Gonfalone Pirellone dove si è svolta quest’oggi la conferenza stampa di presentazione promossa da Regione Lombardia.

L’esposizione, organizzata dalla comunità pastorale e dall’Associazione culturale Madonna del Rosario, è giunta alla sua terza edizione propone tre natività: la Natività di Andrea Previtali (circa 1520) custodita presso il Santuario di Santa Maria Nascente di Arconate (Parrocchia di Sant’Eusebio di Arconate), l’Adorazione dei pastori di un pittore veneto (Jacopo Bassano (?) - circa 1530-1535) e l’ Adorazione dei pastori di Giovanni Battista Moroni (circa 1550-1555), entrambe provenienti da collezioni private. Le opere saranno esposte dal 5 dicembre al 5 marzo 2022 presso Palazzo delle Paure.

Durante la conferenza stampa è stato esposto in anteprima il dipinto “Adorazione dei pastori”, l’opera inedita e di ancora incerta attribuzione.

Dopo tre lockdown le nostre comunità hanno subito derive disgregative. Solo facendo leva sulla cultura si potranno rifondare le ragioni della socialità – ha dichiarato Stefano Bruno Galli, Assessore regionale all’Autonomia e alla Cultura, sottolineando anche la qualità delle opere esposte e apprezzando la scelta di indagare l’area lombardo-veneta del Cinquecento scegliendo due autori, Moroni e Previtali, “che conosco bene”. Ha poi rimarcato l’importanza dell’intuizione di coinvolgere i giovani come “mediatori”: “Se non daremo spazio alla loro creatività e non sapremo coinvolgerli, tra 20 anni avremo le pinacoteche e i musei vuoti”.

Mons. Davide Milani, Prevosto di Lecco e presidente dell’Associazione culturale Madonna del Rosario, ha spiegato le ragioni di Capolavoro per Lecco “È un’occasione per provare a spiegare che cos’è autenticamente il Natale a tutti: a chi è credente, a chi magari viene da altre latitudini o a chi non è credente. Abbiamo scelto la pittura che per secoli ha avuto proprio questo compito narrativo. Le opere di Capolavoro per Lecco devono essere viste dentro un contesto: per questo i 180 ragazzi coinvolti nel progetto avranno il compito di essere dei mediatori tra le opere e i visitatori”

Centrale per Simona Piazza, Assessore alla cultura e Vicesindaco di Lecco, il tema della sinergia: “Capolavoro per Lecco apre la stagione delle grandi mostre, un programma quadriennale che avrà come obiettivo offrire percorsi culturali e di senso ai cittadini. Valorizzare le esperienze e fare rete rappresenta un importante contributo allo sviluppo sociale, culturale ed economico dei territori”.

La natività, e in questa mostra ce ne sono tre, tre maternità, è sempre una proiezione di futuro – ha suggerito Maria Grazia Nasazzi, presidente di Fondazione Comunitaria del Lecchese –  La mostra è un’occasione di consegna generazionale, ma anche l’opportunità di allenare i nostri occhi al bello, alla scoperta di altri capolavori. Molte sono le povertà che il nostro territorio vive e Fondazione cerca di leggerle e dare una risposta a questi bisogni. La povertà educativa è una priorità: offrire la possibilità dell’incontro con il bello, con l’arte, esercitare la curiosità intelligente è un’occasione per contrastarla”.

Giovanni Valagussa e Antonio Mazzotta, i due curatori, hanno posto l’accento sulla qualità delle opere: “Abbiamo scelto di presentare opere poco conosciute cercando di costruire attorno a loro un percorso di conoscenza. Sono tre natività, una completamente inedita, in cui si coglie il passaggio tra la fine del mondo antico e l’inizio di un nuovo mondo, ed in cui la trama narrativa è potente”.

Il capolavoro lo avete fatto voi – ha commentato Stefano Bolognini, Assessore regionale allo Sviluppo Città metropolitana, Giovani e Comunicazione  realizzando una sinesi tra il desiderio di bellezza ed uno strumento di marketing territoriale, interpretando lo spirito lombardo che parte da iniziative private e cresce fino a coinvolgere le istituzioni che poi fanno l’ultimo miglio. Una risposta ai bisogni dei territori ed anche al coinvolgimento dei giovani che hanno voglia di esprimersi, che bisogna fare sentire protagonisti con attività pensate non per i giovani, ma con i giovani”.

In conferenza stampa è stato ricordato il folto gruppo di lavoro che ha reso possibile questo evento, tra cui Laura Polo d’Ambrosio e Susanna de Maron che si sono occupate del progetto didattico ed espositivo con gli oltre 180 ragazzi che saranno i “mediatori”, le guide dell’evento e l’architetto Giorgio Melesi che ha curato il progetto dell’allestimento.

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