2021-09-27

Saluti del Docente Feliks Movsisyan, della facoltà di Storia dell’Università Statale di Vanadzor


Cari amici Italiani, colleghi e Comunità Armena in Italia, 

a nome della cattedra di Storia dell’Università Statale di Vanadzor “H.Tumanyan” vi saluto in occasione degli eventi odierni dedicati all’Armenia ed al suo futuro.

Il titolo della Conferenza di Venerdì scorso: “Quale futuro per questo paese tormentato?” da un lato ci conforta perché gli Italiani sono interessati al nostro futuro. D’altra parte questa conferenza è stata importante, poichè i partecipanti, avendo analizzato la situazione politica dell’Armenia ed i suoi sviluppi, hanno tentato di trovare risposte alle varie questioni poste. 

Esattamente un anno fa, il 27 settembre 2020, l’Armenia è stata coinvolta in una guerra mai desiderata, in un conflitto in cui mai avrebbe voluto essere coinvolta.

Siamo una nazione pacifica e creativa, che ha una cultura e tradizioni antiche, cui rimane fedele in modo sacro e coerente per non provocare mai guerre.

Alcune forze politiche e militari occidentali hanno impegnato l’Armenia in una guerra devastante solo per risolvere alcuni problemi politici. Questa guerra, durata 44 giorni, è stata un grande disastro per la nazione, e ha causato ingenti danni umani e materiali. Dopo il cessate il fuoco si sono intraprese alcune attività per risolvere il conflitto. Sono però  sicuro che la situazione non si risolverà così facilmente, perché è necessario un accordo tra le parti ed avere interessi comuni.  Date le circostanze l’Armenia si trova nella situazione politica in cui gli interessi delle grandi potenze le hanno provocato grandi sfide, ed ora la nazione si trova al centro di queste sfide, di cui non si vede ancora la via d’uscita. 

In questo quadro auguro a tutti i partecipanti alla conferenza, agli storici e tutti i nostri amici cha hanno a cuore il destino dell’Armenia una discussione produttiva e feconda, un’analisi sobria della situazione e suggerimenti ragionevoli, senza implicazioni politiche. E’ importante che non solo gli Italiani, ma tutta l’Europa in generale sia ben consapevole dei problemi del Nagorno Karabakh, non considerando gli Armeni e la popolazione dell’Artsakh come nazioni separate. Occorre accettare il fatto che l’Artsakh è sempre stato e sarà sempre la culla dell’Armenia, una sua parte inseparabile. Gli Armeni dell’Artsakh, e con loro l’intera Armenia, non accetteranno mai di appartenere all’Azerbaijan. 

Mi auguro che i nostri amici italiani accettino la realtà non secondo mere prospettive politiche, ma tengano in considerazione il desiderio degli Armeni di vivere e risiedere insieme, secondo il diritto di auto-determinazione dei popoli. L’Armenia e l’Artsakh hanno tentato di divenire uniti in modo legale e costituzionale. La nostra nazione non ha mai vessato i suoi vicini, non ha pretese territoriali: ha solo il desiderio di vivere come famiglia unita.

Auguro a tutti i partecipanti una conferenza fruttuosa

Feliks Movsisyan

 

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