di Germana Marini
LA CONVERSIONE
di Luigi Milani
A 18 anni cercavo delle risposte esistenziali, mi ponevo delle domande sulla mia condotta di vita, sui miei bisogni e desideri.
Mi ricordo il primo amore e di quanto fossi felice e spensierato; fino a quando questa storia ebbe fine. La prima delusione d’amore mi lasciò smarrito e perso in una selva oscura. Da qui iniziò, tramite un amico, il mio percorso spirituale.
Mi invitò a partecipare ad un culto evangelico, dove mi colpì come i fedeli si approcciavano alla preghiera e al clima d’amore che aleggiava nel gruppo.
Da lì iniziai con costanza a partecipare agli incontri di preghiera che avvenivano in luoghi diversi e lasciai la compagnia di vecchie amicizie che non rispecchiavano i miei valori, non permettendomi di realizzare i miei desideri.
Ricordo che eravamo molto amici di un gruppo evangelico di Lione, con cui si scambiavano idee, riflessioni e ospitalità. Mi sentivo più rilassato e in pace con me stesso e gli altri... Ero attratto dalle loro esperienze spirituali e la mia parte interiore cresceva e si completava . Imparai anche a pregare con il canto e la chitarra, che d’allora divenne una vera passione, e realizzazione dello spirito.
Oggi, a 45 anni, mi sento ancora emozionato e coinvolto come al tempo della conversione e provo ancora felicità e gioia quando prego e medito, non sentendomi mai solo, anche se a volte lo sono fisicamente. Mi sento in ogni momento supportato e sostenuto dalla compagnia del Signore, quantunque la vita mi metta quotidianamente a dura prova.
“Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatté impetuoso e riempì tutta la casa dove stavano riuniti”! (Atti degli apostoli, capitolo 2, versetto 2)
I PIONIERI DEL CERCHIO APERTO
Di Giampaolo Agrati
L’avventura è iniziata circa due anni fa, dall’idea della nostra coordinatrice Vittoria di realizzare anche noi del centro diurno un nostro giornale che potesse portare oltre il portone le nostre riflessioni, i nostri racconti, la nostra creatività.
C’è stato molto da fare, perché partivamo da zero. Il titolo primo ce l’ha suggerito uno degli ospiti: “Tri agun news””. La redazione ha successivamente cambiato più volte redattori, e così anche la sua storia è cambiata. Il magazine di oggi è completo e a tema. Questa volta è toccato alla metamorfosi, un po’ come quello che è capitato a noi.
Alla guida ha due operatori: il mitico Max e la simpaticissima Aida. Insieme lavoriamo agli articoli, diamo ogni volta vita ad un numero nuovo e operatori ed ospiti si confrontano circa nuove idee. Abbiamo anche un fotografo affermato: Jacek Soltan, che ci regala momenti di gioia con le sue magiche foto: vere opere d’arte.
Poi c’è la parte grafica e quella letteraria: poesie, racconti, saggi di vita persa e ritrovata. La squadra c’è ed è scesa in campo; ora siamo anche su face book.
Un bel traguardo, per cui grande è la nostra soddisfazione ed entusiasmo, che è al top!
Quattro copie, per mostrare la metamorfosi del nostro giornalino, che è non solo, come abbiamo detto, uno spaccato di vita, di esperienze, di temi e riflessioni, bensì include anche la nostra rubrica di cucina e i cruciverba, da noi creati di volta in volta.
Il prossimo numero sarà disponibile a settembre.
Dimenticavo… noi usciamo ogni 4 mesi circa. C’è veramente tanto da leggere e scoprire, una realtà nuova, una realtà nascosta.
Vi aspettiamo per il prossimo numero e… un caro saluto!
LA RINASCITA
di Giampaolo Agrati
La mia metamorfosi si è manifestata diversi anni fa: Prima di ammalarmi di cuore ero un atleta, conducevo una vita sana e praticavo un’alimentazione corretta. Ma non è, purtroppo, bastato. Il mio cuore ha iniziato a “fare i capricci”, sino ad arrivare a dover sottopormi a un intervento chirurgico, onde impiantare un defibrillatore bio-tronic, che ha sconvolto la mia esistenza, influenzando anche quella dei miei cari.
Mi sono ritrovato a soffrire di depressione ed altre patologie conseguenti, fino a dover interpellare uno psicologo e successivamente lo psichiatra, dal quale sono a tutt’oggi in cura.
Non mi piango addosso, ho trovato nuovi stimoli e attività presso il centro diurno che frequento con costanza. La svolta è avvenuta quattro anni fa, quando una minuta educatrice mi stimolò a prendere carta e penna e a scrivere ciò che volevo. Iniziai con dei pensieri, fino ad arrivare a comporre poesie. È grazie a lei se oggi sono parte integrante della redazione del “Cerchio Aperto”.
Far parte della redazione del centro diurno mi ha spalancato un mondo di conoscenze e mi ha dato la possibilità di riuscire a superare momenti davvero difficili., attraverso la scrittura, laddove soprattutto con la poesia dò corpo ed anima alle mie emozioni. Ritrovando l’entusiasmo di un tempo sono molto cambiato e ne vado fiero.
Per me il centro diurno è la mia nuova palestra, nonostante abbia ancora momenti di rimpianto di quando il mio cuore era sano.
Nessun commento:
Posta un commento