2021-07-02

CENTRO DIURNO “IL CERCHIO APERTO”, DI VIA GHISLANZONI 28: L’ISTITUZIONE LECCHESE CHE ONORA LA NOSTRA CITTA’

RELAZIONE E SOCIALITA’ COME FONTE DI BENESSERE 

 



di Germana Marini -  I contenuti dell’articolo che seguirà fanno riferimento al testo “Manifesto per la felicità” di Stefano Bartolini, insegnante di Economia Politica e Economia della Felicità presso la facoltà “Richard M. Goodwin” dell’Università di Siena. 

Nel suo best-seller il professore esplora le connessioni tra felicità, relazioni sociali e affettive, salute e sviluppo economico. 

Debbo dire che il venire a contatto con il Centro Diurno “Il Cerchio aperto” è stato alquanto arricchente per me, in quanto ho scoperto “un mondo nuovo”, fatto di inedite e fruttuose esperienze. Un mondo abitato da ragazzi pieni di desidero di confrontarsi in un proficuo scambio di pensieri, in una condivisione piena del tutto. 

Io, arroccata su vette inaccessibili, o accessibili a me soltanto, sono stata colta da una sorta di “divina grazia”, trasformante ed insperata. 

Arthur Schopenhauer affermava che “Quasi tutte le nostre preoccupazioni derivano dal tenere in massimo conto l’opinione altrui, e ciò è sacrosantemente vero.  Il che è tanto più riscontrabile in chi abbia vissuto una traumatica infanzia, fatto segno di svalutazione da parte dei genitori che hanno determinato nel figlio, o nella figlia, uno scoraggiante senso di dolorosa incomprensione e sfiducia nelle proprie capacità, tanto che il processo di riappropriamento  della propria dignità instaurato da ragazzi  che si aiutano vicendevolmente a crescere nella propria autostima, fino a giungere alla piena maturità e consapevolezza interiore, viene enormemente facilitato, anche in virtù del “giornalino”, dotato di Redazione “Grafica”, “ Art Director”,  “Art Disegner”, con l’inclusione di capaci collaboratori esterni, come i giornalisti Claudio Bottagisi e Claudio Redaelli.                                                               

Giornalino che si avvale di riflessioni e racconti di qualità, scritti con rara perizia. 

 

Da segnalare le osservazioni sul Covid-19, esploso con tanta imprevedibile violenza, fino alla pandemia, con le sue estreme conseguenze. Per non parlare dei riferimenti a tanti educativi e preziosi libri, tali da vivacizzare i lunghi periodi trascorsi in casa, a tutela di pericolose esposizioni al falcidiante virus. Libri in grado di “cambiare letteralmente la vita”, quella scandita ogni giorno al Centro Diurno “Il Cerchio Aperto”, fatta di solidarietà e reciproco soccorso, in ogni senso inteso, dove competizione e rivalità sono termini sconosciuti. Esclusi. Tanto che avrei desiderato poter accostarmi assai prima a un tipo di esistenza tanto allettante. Speciale. 

 

Termino con “pagine e virtù del confinamento”, uno scritto che mi ha particolarmente colpita, imperniato sulla reclusione forzata, per tanto tempo impostaci, che così letteralmente dice: 

“Nei lunghi giorni trascorsi durante il periodo della pandemia, oltre gli aspetti negativi del dover rimanere reclusi tra quattro mura, abbiamo colto anche aspetti positivi che ci hanno aiutato a rendere meno stressante la quotidianità, attinenti varie sfere, quali quella relazionale, ludica, ergonomica. 

 

Da un punto di vista organizzativo le nostre giornate hanno visto la riscoperta della tranquillità nelle nostre relazioni e il vivere in famiglia. Il tempo a disposizione si è rivelato il miglior amico delle relazioni sociali, nel momento in cui ci siamo accorti dell’altro, “il vicino di casa”.  Non sono mancati momenti di svago, quali comporre un puzzle, guardare la TV, cucinare, ascoltare musica, sentire in videochiamata la voce dei nostri cari lontani. Questi i tanti pregi e virtù del “confinamento”! 

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