Cesare Perego - Il caldo di questi giorni spinge le famiglie, i giovani, gli adulti in generale, a scegliere di trascorrere in particolare nei Weekend, alcune ore di riposo in quota e scoprire le viscere della Lombardia. La nostra regione si presenta come un enorme gruviera, tutta da esplorare, per le numerose grotte e miniere. Per gli amanti dei cunicoli ai Piani Resinelli si possono visitare percorsi di grande suggestione. Qui si possono visitare grotte, i cui nomi sono particolarmente rassicuranti, miniera Anna, un percorso senza difficoltà e ben illuminato, nel cuore della Grigna. Si tratta di antiche miniere di piombo e zinco, aperte al turismo, alla didattica e alla ricerca nel 2002, che sono state utilizzate dal 1600 al 1950. I visitatori attrezzati di casco, felpa, possono comprendere i percorsi lavorativi dei minatori valsassinesi nell’arco di tre secoli. Un viaggio non solo speleologico ma anche un tuffo nella storia mineraria valsassinese e Lecchese con la sua metallurgia.
La Valsassina come le valli bergamasche e bresciane è stata un’area mineraria importante per fornire armi, attrezzi agricoli e utensili al ducato di Milano e alla repubblica Serenissima di Venezia. Quello che colpisce i visitatori dopo aver percorso la sala di Santa Barbara, è la sala degli gnomi che accolgono il visitatore con il loro racconto del ciclo e storia del piombo.
I racconti di chi ha vissuto il passato da minatore è che, gli stessi dormivano all’interno della miniera in inverno, in quanto la temperatura interna era sempre superiore e quindi mite che all’esterno. Non dobbiamo dimenticare che la miniera è collocata a quota 1100 s.l.m. in cima alla Valcalolden che domina la citta di Lecco.
La visita con guida, è fattibile a tutti, un itinerario che non presenta difficoltà; si accede all’imbocco dopo un’agevole sentiero nel bosco. Il complesso ha un ampio sviluppo di gallerie di dimensioni ragguardevoli che testimoniano un impianto tipico anche dell’era moderna: è uno sviluppo che permette di seguire i movimenti della vena mineralizzata visibile in alcuni tratti. Nel procedere lungo il percorso si ha modo di comprendere l’evoluzione delle tecniche nel corso del tempo, anche grazie ai vari attrezzi e strutture opportunamente collocati per meglio far comprendere il lavoro in miniera.
Cosa rende straordinaria la visita alla miniera Anna è che non si visita un museo, ma ci si immerge nel mondo della miniera, toccando con mano il duro lavoro dei minatori impegnati nell’estrazione dei minerali dal sottosuolo. L’intera catena produttiva della miniera è praticamente intatta. Alle guide il compito di accompagnare in questo viaggio, e far comprendere questa realtà mineraria che ha permesso a molte famiglie il sostentamento e all’industria lecchese uno sviluppo invidiabile.
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