Scudisciate feroci a contrappunto
delle Tue rovinose cadute:
straziato il cuore, sfigurata la carne,
zuppe le vesti e i capelli di sangue.
"Chi ti ha percosso?", ghignavano. "Dillo!",
sul Tuo capo infierendo, con in mano una canna.
Tutte, dinanzi Ti sfilavan le colpe,
tutti i sacrilegi, i tradimenti, i delitti
di chi percosso Ti avrebbe, pur senza sfiorarTi,
senza colpo ferire, inchiodaTo alla Croce...
Germana Marini
Dinanzi a La Pietà
Così sull'atroce, agghiacciante urlo,
che d'ogni derelitta madre squarcia,
dai primordi, il petto,
per non destarLo inchiodasti
(e Lo cullavi...), la bocca.
Germana Marini
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