2020-11-25

Paolo Cattaneo Editore presenta : Como Lecco Monza Brianza bellezze da vivere e da custodire


di Gianfranco Colombo - Paolo Cattaneo ha da poco pubblicato un volume illustratissimo intitolato “Bellezze da vivere e da custodire”. Ai testi hanno collaborato tredici tra storici, scrittori e giornalisti ed otto sono i fotografi che hanno contribuito a fare di quest’opera un percorso iconografico di grande suggestione.

Tutti sono stati coordinati da Fabrizio Mavero che ha reso possibile questa impresa. La prima novità di questa pubblicazione riguarda l’ambito territoriale cui è dedicata, infatti vengono prese in considerazione tre città, Como, Lecco e Monza e un territorio, la Brianza, che è racchiuso dai tre capoluoghi. «Queste tre città – si legge nell’introduzione – hanno vissuto vicende storiche e amministrative che le hanno divise più di quanto non le abbiano accomunate. 


Da qui la consuetudine, con riguardo a qualsiasi argomento, di favorire trattazioni separate, nonostante che Como, Lecco e Monza distino pochi chilometri l’una dall’altra e che la Brianza sia suddivisa fra le province che fanno capo alle città stesse. Ma, nel nostro caso, per dare un senso compiuto ai percorsi di cultura che proponiamo, non possiamo fare a meno di considerarle un unico ambito storico-culturale, racchiuse come sono in un fazzoletto di terra, posto fra la metropoli milanese e le porte dell’Europa continentale». Con questo libro s’intende guardare avanti; non si vuole trasformare la storia in una palla al piede, bensì in un trampolino di lancio per un futuro che ci apra sempre di più al mondo. Un intento che è ancora più importante dopo il “fermi tutti” a cui ci ha costretto la pandemia. Se ne fa portatore l’editore Cattaneo, che non a caso intitola l’intervento che apre il volume: “E’ tempo di rinascita”: «Dobbiamo essere noi che la abitiamo i primi turisti del nuovo corso. 


Guardiamo la nostra terra con occhi nuovi, viviamola con maggiore partecipazione, approfondiamo le nostre conoscenze talvolta distratte. Volutamente abbiamo limitato le visuali che ci propongono i “droni”, privilegiando quelle di chi cammina, come i viaggiatori dei secoli passati. Un ritorno alle dimensioni umane, con i sentimenti semplici e la poesia della nostra infanzia». A partire da tutto questo il volume propone innanzitutto  la presentazione dei quattro territori ( Como-Lecco-Monza-Brianza) che costituiscono il riferimento costante di tutta la narrazione e poi inizia un viaggio trasversale attraverso quindici “percorsi di cultura”, che presentano le mille sfaccettature di un’area geografica capace di proporre le suggestioni paesaggistiche legate a Leonardo da Vinci, le storie imprenditoriali legate al ferro e alla seta, le vie della fede che hanno nei santuari i loro baluardi, ma anche i tanti volti dello sport di cui l’automobilismo e Monza sono simboli riconosciuti ovunque. 


« Questo territorio – si legge ancora nell’introduzione – fatto di città e di campagna, che non si sa come definire nel suo insieme, considerato che è popolato da quasi 1.500.000 abitanti (più di Milano stessa), si propone al turista avido  di conoscenze soprattutto con questa peculiare diversificazione di esperienze, la quale è la sua stessa storia, un suo punto di forza che lo distingue da altri territori. Senza queste molteplici sfaccettature, il ritratto della nostra terra sarebbe veramente incompiuto». A guidarci in questo viaggio sono tre numi tutelari: Alessandro Volta, il simbolo della Como che guarda alla modernità; Alessandro Manzoni, che ha trasformato Lecco nel luogo privilegiato del suo grande romanzo; Teodolinda, la regina dei Longobardi, che ha segnato la storia di Monza. 


Con loro si attraversa la storia per guardare i segni di un passato luminoso ma anche complesso. Bellissime le pagine dedicate alle chiese romaniche, da San Pietro al Monte a Civate a Sant’Abbondio a Como, così come quelle che rivisitano le mura difensive di Como o i resti dei castelli di Lecco e Monza, segni manifesti di secoli in cui la difesa era la prima preoccupazione di ogni territorio.  Ma se c’è un carattere distintivo di queste terre, questo è la vocazione al lavoro. Nel capitolo “Con le acque dell’Adda” si segue il corso del nostro fiume per eccellenza e si incontrano i segni concreti dell’homo faber lombardo: le straordinarie centrali elettriche, il villaggio operaio di Crespi d’Adda, il naviglio di Paderno e quello della Martesana. Sono luoghi quasi mitici che rimandano a quelle storie di ferro e seta che hanno messo le basi della cultura industriale di questi territori. 


A chiudere il volume sono le Alpi e le montagne lecchesi in particolare. Baluardo naturale contro ipotetici nemici, sono sempre state anche le porte verso l’Europa. Le vie dello Spluga, del Bernina, dello Stelvio e del Gottardo ci permettono di guardare oltre i nostri confini per sfidare quel mondo che ci ha sempre visto protagonisti.

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