2020-11-25

NELLA RICORRENZA DEL 25 NOVEMBRE, GIORNATA INTERNAZIONALE PER LA LOTTA ALLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE, RACCOGLIAMO LA TESTIMONIANZA DI LELLA VITALI, PORTAVOCE DI “TELEFONO DONNA LECCO”, L’ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO, DA LEI PRESIEDUTA


di Germana Marini 
Sconcertanti sono i femminicidi, le violenze, le vessazioni, gli sfregi a base di acido sul volto, che accecano e deturpano in modo orrendo delle sventurate donne, attuati da uomini, la cui bestialità rimane, non di rado, impunita. 

Per tentare di scoprire le motivazioni di un malcostume sempre più dilagante, interpelliamo un’esperta, che come anticipato nel titolo risponde al nome di Lella Vitali, alla guida di “Telefono Donna Lecco”, per chiederle: 

“Che evoluzione ha ultimamente registrato il fenomeno dei maltrattamenti, aventi per oggetto la donna nell’ambito del territorio lecchese?”. 

 

“Senz’altro il fenomeno del maltrattamento domestico relativo al nostro territorio è aumentato, anche in quanto la donna oggi ne parla di più che nel passato”. 

 

"È accresciuta la propensione femminile a denunciare il partner violento e a sollecitare il vostro soccorso?". 

 

“Sicuramente sono molto maggiori le donne che si rivolgono ai centri antiviolenza per farsi aiutare ad uscire da pericolose situazioni, e così pure a denunciare”. 

 

“Violenza fisica e psicologica: Quale ritiene più lesiva dell’autostima e della personalità per una vessata compagna?”. 

 

“La violenza psicologica può fare molto male, giacché mina le sue sicurezze e rende la donna vulnerabile e sottomessa. È comunque molto diffuso l’uso abbinato della violenza psicologica e fisica”. 

 

“Le risulta che la violenza domestica sia a tutt’oggi favorita da retaggi culturali e stereotipi legati a differenze di genere? E che parte in causa abbia il rispetto della stessa, non inculcato nei figli maschi da madri fiere del loro “maschile potere” ? ...”. 

 

“Ancora oggi la violenza all’interno della famiglia è un retaggio culturale dove il maschio considera la donna “sua proprietà”: vedi i numerosi femminicidi allorché lei decida di lasciarlo. Diciamo inoltre che i figli maschi tendono ad imitare il comportamento del padre violento, mentre le ragazze ricalcano il modello della madre, che spesso è subalterno all’uomo”. 

 

“Quanti accessi a “Telefono Donna” sono avvenuti quest’anno? E quante denunce? Con prevalenza di quali fasce d’età?”. 

 

“Le donne che si sono rivolte quest’anno al nostro Telefono Donna Lecco sono state fino al 15-11-2020 n.126 e 30 quelle che hanno denunciato, con prevalenza della fascia d’età tra i 30 e i 60 anni”. 

 

“Voi offrite colloqui d’accoglienza, percorsi psicologici, sostegno genitoriale, assistenza legale, così da tutelare la compagna dalle angherie di un partner tiranno. Ma vi è mai accaduto di essere, come altrove, minacciate da energumeni che pretendano di riappropriarsi del diritto di inferire su una fragile, sottoposta creatura?”. 

 

“Fortunatamente le operatrici del nostro centro non sono mai state minacciate”. 

 

A conclusione della nostra intervista, abbiamo l’opportunità di scorrere un opuscolo che descrive alcuni “casi limite”, da accapponare la pelle, aventi per protagoniste donne ridotte ad “uno straccio”, divenute “l’ombra di sé stesse”, e salvate – è proprio il caso di dirlo – in corner.  


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