Dall’associazione “Amici Lecco - Vanadzor Italia Armenia” riceviamo e pubblichiamo:
“Siamo fortemente preoccupati per la gravità del conflitto riattivato il 27 settembre scorso con l’aggressione militare decisa dal Governo Azero con l’appoggio di Erdogan contro l’enclave del Nagorno-Karabakh, dal 1994 autoproclamatasi Repubblica del Artsakh, riaprendo la guerra contro l’Armenia.
Le ragioni di questo storico conflitto trovano origine dal genocidio subìto dal popolo Armeno posto in essere dall’allora impero Ottomanno, l’attuale Turchia, sino al governo dei “Giovani turchi” che materialmente attuarono l’ultimo genocidio nel 1915 causando oltre 1,5 milioni di vittime armene.
L’epoca sovietica pose termine a questo conflitto con la Turchia, realizzando in un primo tempo una sola Repubblica Transcaucasica includendo la Georgia, l’Armenia e Azerbaijan, sino al 1923, quando il Soviet supremo decise per ragioni politiche e religiose di realizzare le attuali tre Repubbliche allora anch’esse socialiste, sino alla caduta e al dissolvimento dell’Unione Sovietica.
Oggi possiamo affermare che in quella circostanza venne compiuto un errore dall’Urss, in quanto il territorio montano del Nagorno-Karabak venne incluso nella Repubblica dell’Azerbaijan a differenza di quanto si fece con l’enclave del Nakhchivan, confinante con la Turchia, considerandola parte della Repubblica dell’Azerbaijan.
I primi conflitti si accesero già nel 1988 all’epoca di Gorbaciov, con la “perestroika” e la “glasnost” che diedero voce e forza alla comunità armena del Nagorno-Karabakh, che iniziò a rivendicare la propria appartenenza all’Armenia, sfociarono dopa la caduta dell’URSS, con una guerra dal 1992 sino all’armistizio del 1994 decretato dal “Gruppo di Minsk” che include Francia e Russia.
L’attuale aggressione militare imposta dagli Azeri con l’appoggio e il supporto militare di Erdogan è vissuto dagli Armeni come la continuazione del genocidio e la volontà di sottomettere l’intero popolo armeno, secolarmente colpito causando la “diaspora Armena” disseminata in ogni parte del mondo si presume composta di circa 10 milioni di armeni a differenza dei 3 milioni di abitanti che vivono nell’attuale Repubblica d’Armenia.
I rapporti della comunità lecchese con l’Armenia risalgono al 1988 con il drammatico terremoto che causò oltre 50.000 vittime. Pronta e immediata fu la solidarietà dei lavoratori Cgil, Cisl e Uil, delle associazioni e istituzioni lecchesi, che a distanza di un anno, nel dicembre 1989, inaugurarono due scuole elementari a Vanadzor (Kirovakan) e Grumi (Leninakan).
A fine febbraio scorso una delegazione di insegnanti della scuola numero 19 di Vanadzor è giunta a Lecco per conoscerci. E’ stato un momento straordinario e un’occasione per delineare una attività didattica e formativa (oggi sospesa) che coinvolgerà gli alunni delle rispettive scuole.
Ora, oltre alla guerra in corso, anch’essi devono combattere la pandemia di Covid-19. Non possiamo lasciarli soli, non li dimenticheremo, faremo il possibile per manifestare la nostra vicinanza e condivisione. Auspichiamo e ci impegneremo affinché le istituzioni locali, i governi e la comunità internazionale intervengano a favore della pace e per la coesistenza tra i due popoli”.
“Amici Lecco - Vanadzor Italia Armenia”
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