Da oltre sei anni è direttore stabile del Teatro dell’Opera di Istanbul, dove ha anche ricoperto la carica di direttore musicale. Lui è il maestro Roberto Gianola. Bellanese, descrive l’atmosfera che si respira in questo periodo particolarmente difficile anche per la Turchia.
“Diciamo che non sono partito con il massimo dell’entusiasmo - afferma - La situazione anche in Turchia non è delle migliori sotto il profilo sanitario. Tuttavia, avendo un contratto, non potevo e non volevo sottrarmi ai miei doveri. Anzi, è sempre un onore per me aprire la stagione, tra l’altro quest’anno con un’opera di una bellezza infinita, “Il tabarro” di Puccini”.
Ma quale situazione ha trovato a Istanbul?
“Ho trovato una situazione apparentemente tranquilla, anche se siamo tutti con le mascherine, che sono obbligatorie all’esterno e soprattutto in teatro. Alla prima prova, dopo che mi sono sistemato sul podio, ho tolto d’istinto la mascherina e mi hanno subito invitato a rimetterla. Qui sono tutti impauriti ed è una tortura non poter abbracciare persone che non si vedono da mesi. Si lavora insieme, ma totalmente distanziati”.
Oltre al teatro si concede qualche passeggiata o altri svaghi?
“La scorsa settimana di preparazione è stata impegnativa perché ero in teatro da mattina a sera. Da questa settimana avrò più tempo e sicuramente uscirò, anche se per il minimo indispensabile. Bisogna stare molto attenti. Ad esempio in questo periodo non uso i mezzi pubblici ma mi sposto in taxi proprio per evitare contatti che potrebbero essere pericolosi. Del resto Istanbul conta quasi 20 milioni di abitanti”.
Per quanto rimarrà a Istanbul e quali sono i suoi impegni futuri?
“Sarò a Istanbul sino al 17 ottobre, poi andrò direttamente a Lisbona dove terrò un master di direzione d’orchestra per giovani direttori che si affacciano a questo lavoro. Successivamente, dal 2 all’8 novembre, tornerò nella mia Bellano per la prima edizione del Concorso internazionale per direttori d’orchestra. Grazie al Comune di Bellano, che mi assicura sempre un grande sostegno, posso organizzare questi concorsi che portano artisti da tutto il mondo nel nostro meraviglioso paese, creando un grande indotto e pubblicità”.
Lei dirige in tutto il mondo, ma regolarmente è impegnato anche sul territorio, specie appunto a Bellano. Qual è il segreto del suo amore per il lago?
“Ho girato moltissimo per il mio lavoro e ho avuto importanti soddisfazioni nei grandi teatri in cui ho diretto. Però il sogno di portare la mia esperienza nel territorio lariano, che ha un potenziale incredibile, è sempre molto presente. Lavoro da sempre per creare un’orchestra stabile e organizzare sempre più eventi sul lago, che reputo il posto più bello al mondo, quello che mi fa stare in serenità con me stesso. Si pensa sempre alla carriera, ma poi si arriva a un certo punto e ci si chiede cosa veramente ti fa star bene. Ecco, io sto bene sul lago! L’amministrazione comunale di Bellano accetta sempre le mie proposte e con loro stiamo organizzando eventi incredibili per un paese così piccolo, di grande qualità e che attirano sempre un folto pubblico. Poi ho sul lago la mia famiglia, alla quale sono molto legato. E aggiungo che vorrei stare più spesso con i miei figli per seguirli e vederli crescere”.
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