2020-04-26

Claudio Chiappucci resta in sella, neppure l’emergenza ferma “el diablo”

L’ex grande campione del pedale sta partecipando al Giro d’Italia virtuale. “Mi alleno e ho perso anche 4 chili”

di Claudio Bottagisi Nel suo palmarès di campione del ciclismo figurano una Milano-Sanremo vinta nel 1991, due Giri del Piemonte, tre tappe al Tour de France (corsa che lo vide vestire per alcune tappe anche la maglia gialla) e una al Giro d’Italia, dove in un’edizione si aggiudicò la maglia ciclamino della classifica a punti. Secondo al Mondiale di Agrigento del ’94, aveva occupato il secondo posto anche nella classifica generale della Grande boucle del ’90, primo italiano a salire sul podio dal 1972, quando Felice Gimondi fu appunto a sua volta secondo alle spalle del “cannibale” Eddy Merckx. Al Tour fu secondo anche nel ’92, mentre nell’edizione del ’91 aveva chiuso al terzo posto della classifica generale.

Negli occhi dei tifosi del “diablo”, com’era soprannominato Claudio Chiappucci, vi è però in particolare una sua memorabile impresa. Era il 18 luglio 1992 e Chiappucci, classe 1963, originario di Uboldo, vinse la tappa che portava i corridori al Sestrière dopo una fuga di sei ore (e soprattutto di ben 200 chilometri) e dopo aver staccato Indurain e Bugno, “firmando” appunto una tra le più grandi imprese nella storia del ciclismo.
Una volta lasciato il professionismo, “el diablo” non ha di fatto mai appeso, come si è soliti dire, la bicicletta al chiodo. Sui pedali ha continuato e continua tuttora ad andare, di gran lena e con una costanza e una passione ammirevoli. Corre e si allena, si allena e corre, Chiappucci. E si diverte.

Testimonial, al pari di altri grandi campioni non soltanto del mondo del ciclismo, di Casa don Guanella di Lecco e dei progetti portati avanti dalla comunità educativa di don Agostino Frasson, ha raggiunto più di una volta in sella alla sua bicicletta la terra lariana, partendo dalla sua casa di Tradate, in provincia di Varese, proprio per contribuire a diffondere il messaggio di chi si batte per coltivare la speranza in un luogo di formazione e orientamento, di diffusione delle specifiche competenze e per creare professionalità a favore di soggetti in condizioni di svantaggio.
Gira l’Italia e non solo, Chiappucci, per vari eventi, partecipa a gare amatoriali, fa il commentatore televisivo (senza essere mai banale) e tutto ciò che ruota intorno al mondo delle due ruote lo affascina e richiama la sua attenzione. E la sua presenza.
Inevitabile, quindi, lo stop forzato imposto anche a lui dalla quarantena e dal distanziamento sociale conseguenza dell’emergenza coronavirus. Ma Chiappucci, e chi lo conosce lo sa bene, non è tipo da piangersi addosso né da stare a guardare quel cha accadrà. No, è tutto grinta e determinazione, e del resto lui qualcosa di simile all’isolamento l’ha provato già nel 2006 partecipando al reality show di Rai 2 L’isola dei famosi, dove tra l’altro arrivò in finale.
Rinunciare alle sue quotidiane uscite in bicicletta ora è d’obbligo, ma di stare fermo dentro casa aspettando giorni migliori non se ne parla. “Mi alleno tutti i giorni - dice l’ex campione lombardo del pedale - e poi mi dedico a quei lavori di casa che prima in parte trascuravo o comunque rimandavo. Continuo a portare avanti i miei progetti e a seguire i miei programmi, quelli che scandiscono da sempre la mia preparazione”.

Nessun problema, dunque, innanzitutto proprio per gli allenamenti, pare di capire. “E’ esattamente così - conferma “el diablo” - e credo di poter dire che in questo periodo mi alleno addirittura meglio di prima. Ho perso persino 4 chili e mi sento davvero in forma. Certo, in situazioni del genere occorre trovare il giusto equilibrio anche a livello mentale e questo per me ha significato molto. Sì, sono anche più rilassato…”.
Claudio ha due figli: Samantha, 25 anni, e Samuele, di due anni più giovane. Ma i lavori di casa, si è detto, sono suoi. E il tempo e le attrezzature idonee per allenarsi, a partire dai rulli interattivi capaci di trasmettere dati di potenza, cadenza e velocità e di rendere assolutamente realistica la pedalata, non gli mancano.
Da qualche giorno Chiappucci sta partecipando alla prima edizione del Giro d’Italia virtuale voluto dalla Gazzetta dello Sport e da Rcs Sport che si tiene con cadenza bisettimanale e che si protrarrà fino al 10 maggio. La “corsa rosa” in versione smart working, insomma. Un percorso appunto sui rulli attraverso alcune vere tappe del Giro per unire grandi campioni ed ex professionisti con migliaia di appassionati con un fine nobile, ossia la solidarietà all’Italia che soffre.
“Divertirsi, stare in allenamento e fare del bene - spiega Chiappucci - Insomma gli “ingredienti” giusti per vivere nel migliore dei modi questa emergenza”.
Inevitabile chiedere a un grande uomo di sport il suo giudizio sulla dichiarata volontà del mondo del calcio di ripartire quanto prima, nonostante tutto, per concludere la stagione. “Mi sembra un po’ esagerato” , è la sua risposta.
Poi il pensiero torna a Lecco e alla cascina di Casa don Guanella a Valmadrera. “Spero di tornarci presto. E in bicicletta”, dice. Don Agostino e i “suoi” ragazzi lo aspettano.

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