2019-11-13

DL FISCALE, ANCE: RITIRARE IMMEDIATAMENTE LA NORMA SULLE RITENUTE


Va ritirata immediatamente la misura del dl fiscale che prevede che il versamento delle ritenute per i lavoratori dipendenti impiegati negli appalti e subappalti venga effettuato direttamente dal committente. Si tratta di una norma iniqua che rischia di avere conseguenze devastanti su imprese e Pubblica amministrazione”. 

Ad affermarlo è il presidente di ANCE Lecco Sondrio, Sergio Piazza, condividendo con tutto il sistema ANCE la battaglia che l’associazione dei costruttori sta conducendo a livello di Parlamento e Governo.


La norma, in particolare, prevede che, in tutti i casi in cui un committente affidi ad un’impresa l’esecuzione di un’opera o di un servizio, il versamento delle ritenute fiscali per i lavoratori dipendenti impiegati nell’appalto venga effettuato, dal prossimo             1° gennaio 2020, direttamente dal committente stesso. A tal fine, l’appaltatore, o subappaltatore, deve fornire la relativa provvista al committente o chiedere di compensarla con i corrispettivi dovuti.

La disposizione esclude, poi, la possibilità, per le stesse imprese appaltatrici/subappaltatrici, di versare i contributi previdenziali, assistenziali ed i premi assicurativi per i dipendenti impiegati nell’esecuzione della commessa, mediante la compensazione con propri crediti fiscali.

ANCE stima – continua Piazza - che questa misura determinerà un costo per le imprese pari a circa 250 milioni di euro all’anno e un’ennesima complicazione burocratica per il settore. Un impatto enorme, per un sistema produttivo già stremato dallo split payment (2,4 miliardi di liquidità in meno), dai ritardati pagamenti della Pa (8 miliardi di arretrati) che, unito all’impossibilità di compensare i contributi assistenziali e previdenziali con i crediti fiscali, sempre prevista all’art.4, mina la sopravvivenza delle imprese”. 

ANCE attende quindi un immediato intervento del Governo, come annunciato dal Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, durante l’Assemblea dell’Associazione dello scorso 30 ottobre, per risolvere il gravissimo problema. “È assolutamente importante che tutto il Parlamento sia sensibilizzato su questo tema. – sottolinea il presidente di ANCE Lecco Sondrio – Per questo ci siamo rivolti ai Parlamentari di Lecco e Sondrio perché si attivino nelle sedi competenti e presso i rispettivi gruppi parlamentari e facciano pressione affinché l’articolo 4 venga ritirato immediatamente”.

Forte è anche l’allarme da parte dei costruttori sul tema degli indici di crisi delle imprese in vista della definizione delle nuove procedure di allerta. “Occorre prevedere un periodo sperimentale, rinviando l’entrata in vigore dei nuovi indici, che devono tenere conto delle specificità delle aziende di costruzione, per le quali l’eventuale squilibrio patrimoniale va valutato su più anni, rinviando anche il termine per la nomina degli organi di controllo e dei conseguenti adeguamenti statutari” conclude Piazza.

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