2019-08-10

CRISI DI GOVERNO, si rischia l'abbandono del Lario?

Claudio Redaelli - Nonostante i partiti in queste ore stiano invocando il ritorno alle urne, non è affatto detto che si voti a ottobre come chiede fortemente Matteo Salvini. Tutto è nelle mani dell'arbitro istituzionale, il presidente Sergio Mattarella, e intanto mentre nella calda estate romana si riaprono i fronti e i giochi viene da chiedersi quanto rischia il territorio lombardo e in particolare quello lariano di fronte all'ennesimo stallo: l'unica certezza portata a casa durante il governo pentaleghista sono le olimpadi invernali del 2026: riusciremo a prendere il treno in tempo, e a far riverberare sul Lario la luce dell'evento? In termini di infrastrutture, promozione del territorio sul fronte economico e turistico, a salvaguardia delle economie rurali e di montagna, dei collegamenti dolci? E la Pedemontana avrà un futuro, un termine, se legata alle olimpiadi come ha fatto presagire un articolo di "Repubblica" dei giorni scorsi? E la Tremezzina sul lago di Como, riuscirà ad avere l'infrastruttura già finanziata e promessa da tempo? Senza contare il nodo di Campione d'Italia, da un anno in crisi nera. Ora che i grillini avversi al gioco d'azzardo sono fuori dalla stanza dei bottoni, che futuro avrà l'enclave? 

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