2019-02-22

"INFRASTRUTTURE PER LO SVILUPPO, L’OCCUPAZIONE E L’AMBIENTE. COMO E L’ITALIA IN EUROPA”

Nella sede di ANCE Como, si è tenuta la conferenza stampa sul tema “Infrastrutture per lo sviluppo l’occupazione e l’ambiente. Como e l’Italia in Europa” durante la quale le organizzazioni ANCE COMO, CDO COMO, CIGL COMO, CISL DEI LAGHI, CNA DEL LARIO E DELLA BRIANZA,
CONFARTIGIANATO IMPRESE COMO, CONFCOMMERCIO COMO - IMPRESE PER L’ITALIA, CONFCOOPERATIVE INSUBRIA - SEDE DI COMO, CONFESERCENTI PROVINCIALE DI COMO, FAI COMO, UIL COMO, UNINDUSTRIA COMO hanno presentato un documento condiviso sulla necessità che il paese disponga di un sistema di infrastrutture adeguato e moderno, di cui le linee TAV risultano elemento imprescindibile. In particolare, per il territorio Lombardo e comasco, caratterizzato da un alto tasso manifatturiero e baricentrico rispetto all’asse centro-Nord, è essenziale poter contare su infrastrutture moderne ed efficienti che costituiscano una “porta per l’Europa”, in grado di connetterci lungo corridoi europei plurimodali della rete transeuropea dei trasporti TEN-T. La tratta transfrontaliera Torino-Lione, che rientra nel corridoio Lisbona-Kiev, e che consentirebbe di connettere Milano con Parigi in 4 ore e mezzo, sostituirebbe la linea ferroviaria più vecchia delle Alpi, obsoleta, non sicura, non funzionale rispetto agli attuali standard di trasporto delle merci, con vantaggi nel tempo in termini di riduzione di costi, consumi e emissioni, generando nuova domanda di traffico che verrebbe trasferita dalla strada. In alternativa l’intero asse risulterebbe compromesso e il centro-Nord, e con esso l’Italia, finirebbe bypassato dalle nuove reti a nord delle Alpi, con perdite di competitività crescenti negli anni. Su queste tematiche c’è stata una grande convergenza fra le organizzazioni imprenditoriali del Paese, riunite a dicembre a Torino, sfociata nella condivisione di un manifesto che riassume in modo chiaro obiettivi e opportunità delle grandi opere, Tav in particolare, e richiama i rischi dello stop ai cantieri. Appare inconcepibile, come evidenzia il manifesto, che il Governo fermi i cantieri delle Grandi Opere e rimetta in discussione investimenti come quello della Torino-Lione, già valutati, discussi, rivisti, progettati, finanziati e in corso di realizzazione, mettendo a rischio l’integrazione economica del nostro Paese, su scala soprattutto europea, nella quale si sviluppa quasi il 60% dell’export e dell’import italiano, perdendo l’occasione per promuovere un sistema dei trasporti centrato sull’intermodalità, con una maggiore quota su ferro sulle lunghe distanze, più economico, più rapido, sicuro e sostenibile. Le imprese e i rappresentanti dei lavoratori della provincia di Como, prendendo atto con disappunto del taglio degli investimenti per nuove opere inizialmente previsti in manovra da 3,5mdi a soli 500mni, sollecitano il Governo a operare per il rilancio delle grandi opere, già appaltate per un valore di 25 miliardi, oggi bloccate e per una semplificazione delle procedure burocratico-amministrative e la revisione del codice degli appalti. Oltre alle grandi opere di respiro nazionale, a sostegno della competitività delle imprese del territorio e dell’occupazione, ritengono anche indispensabile la realizzazione di infrastrutture a lungo attese di interesse regionale e provinciale, quali l’attuazione dei lotti C e D della Pedemontana Lombarda, il secondo lotto della Tangenziale di Comol’apertura del cantiere della Variante Tremezzina alla SS. 340 del Lario, il raddoppio o comunque il potenziamento dell’asse ferroviario Milano - Monza - Como - Chiasso in connessione all’itinerario elvetico AlpTransit, il proseguo progettuale del tracciato Varese -Como-Lecco, senza dimenticare le numerose opere locali quali l’attuazione della variante Olgiate -Solbiate della SS. 342 Briantea, la risoluzione della congestione del tratto finale della SP 32 Novedratese ad Arosio, il proseguimento della provinciale Canturina Bis e le manutenzioni ormai improrogabili specie sulle opere strutturali di ponti e viadotti.
 Le imprese ed i lavoratori di Como chiedono un vero rilancio degli investimenti infrastrutturali per la competitività, l’occupazione e la tutela dell’ambiente. 

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