I NEGOZI SEMPRE PREFERITI,
AVANZA L’ONLINE
In aumento la percentuale di italiani che acquisteranno ai
saldi invernali 2018 (61,4% contro i 58,5% dell’anno scorso).
Compreranno più
le donne che gli uomini (il 67,9% vs il 55,4% degli uomini), ma questi ultimi,
soprattutto nel Nord Est, spenderanno
leggermente di più delle donne, oltre 200 euro. Gli uomini preferiranno recarsi
nei negozi di fiducia/ abituali al
contrario delle donne che hanno intenzione di
cercare il prezzo “più conveniente” presso altri negozi. Alta anche la
percentuale degli acquisti online (15%), canale preferito soprattutto nelle
regioni del Nord Italia.
Gli italiani acquisteranno in
saldo prevalentemente capi di abbigliamento (per il 93,7% contro il 92,1% del
2017), calzature (per il 77,1% contro il 79,2% dello scorso anno), accessori
(sciarpe e guanti) per il 35,1% (erano il 32,1% nella previsione del 2017) e
biancheria intima (29,0% contro il 27,4% dello scorso anno). Si continuerà a
dare molta importanza alla «qualità», sebbene il fattore prezzo influisca
sempre sull’acquisto di un determinato prodotto. Quindi se da un lato si cerca la
qualità, dall’altro chi acquista non è disposto a superare il budget stabilito.
In aumento la percentuale di italiani
che attende il periodo dei saldi per acquistare i prodotti griffati/di marca
(19,7% rispetto al 17,6% registrato in occasione dei saldi di gennaio
2017). Il concorrente più temuto dalle
imprese al commercio al dettaglio è il canale online, che supera la grande
distribuzione: rispettivamente 44,3% e 30,5%.
Circa il 60% delle imprese del
commercio al dettaglio è contraria alla liberalizzazione totale dei saldi.
Questi alcuni dei risultati principali dell’indagine sugli acquisti
degli italiani in occasione della prossima stagione dei saldi invernali 2018
realizzata da Confcommercio Imprese per l’Italia in collaborazione con Format
Research.
LA PROPENSIONE AGLI ACQUISTI
Ancora in crescita la percentuale di italiani che,
rispetto a un anno fa (saldi di gennaio 2017) è intenzionata ad approfittare
dei saldi invernali 2018. Saranno il 61,4%, quota di quasi tre punti superiore
rispetto a quella registrata in occasione del gennaio 2017.
I PRINCIPALI PRODOTTI OGGETTI DI ACQUISTI IN SALDO
Gli italiani acquisteranno in
saldo prevalentemente capi di abbigliamento (per il 93,7% contro il 92,1% del
2017), calzature (per il 77,1% contro il 79,2% dello scorso anno), accessori
(sciarpe e guanti) per il 35,1% (erano il 32,1% nella previsione del 2017) e
biancheria intima (29,0% contro il 27,4% dello scorso anno). I prodotti più
acquistati saranno i capi di abbigliamento, le calzature e gli accessori, in
prevalenza saranno le donne ad acquistarli.
DOVE SARANNO EFFETTUATI GLI ACQUISTI
I negozi di fiducia/ abituali sono ancora i luoghi
principali (60,5%) dove gli italiani acquisteranno i prodotti a saldo, in
particolare gli uomini (60,8% vs il 57% delle donne). Le donne in misura
lievemente maggiore preferiscono cercare il prezzo “più conveniente” presso
altri negozi. In aumento la percentuale degli acquisti a saldo online (15%).
LA
QUALITÀ E LA VARIETÀ DEI PRODOTTI VENDUTI DURANTE IL PERIODO DEI SALDI
Sostanzialmente
stabile, rispetto all’anno scorso, il giudizio che i consumatori riservano nei
confronti dei prodotti venduti in saldo, con riferimento alla qualità della
merce. Mentre, migliora il giudizio dei consumatori in riferimento alla varietà
dei prodotti venduti in saldo.
IL
RAPPORTO TRA QUALITÀ E PREZZO NELL’ACQUISTO IN SALDO SECONDO L’OPINIONE DEI
CONSUMATORI
Gli
italiani continuano a dare maggiore importanza alla qualità dei prodotti
rispetto al prezzo. La quota dei consumatori che attribuiscono maggiore
importanza al prezzo è in lieve aumento rispetto ai saldi 2017 (+0,4%).
Attribuiscono maggiore importanza al prezzo soprattutto i
soggetti di genere maschile in età avanzata (over 64), residenti nelle regioni
del Mezzogiorno.
LE GARANZIE OFFERTE DAI PRODOTTI VENDUTI A SALDO IN
TERMINI DI TUTELA DEL CONSUMATORE
Aumenta la percentuale dei consumatori che si sentono
tutelati quando acquistano prodotti a saldo.
GLI ACQUISTI ONLINE
Il web cresce ancora come canale per gli acquisti, in
aumento di 5,2 punti percentuali la quota degli italiani che hanno dichiarato
di avere effettuato (almeno una volta nel passato) acquisti online, sono il
63,8 contro il 58,6 del 2017. Tale tendenza potrebbe influire anche nelle
scelte di effettuare acquisti in saldo online: il dato è confermato anche dalla
diminuzione dei consumatori che ritengono che l’acquisto a saldo presso i punti
di vendita tradizionali sia più conveniente (2,1% contro il 2,9% dello scorso
anno).
INDAGINE SULLE IMPRESE DEL COMMERCIO AL DETTAGLIO
LE PREVISIONI IN VISTA DEI SALDI INVERNALI 2018
In crescita seppure lieve rispetto al gennaio 2017, le
aspettative delle imprese: il 24,7% ritiene che in occasione dei prossimi saldi
invernali i propri punti vendita saranno visitati in misura maggiore rispetto
alla stagione precedente (era il 23,3 nella previsione del 2017).
GLI
SCONTI CHE SARANNO PROPOSTI AL PUBBLICO
Le
imprese del commercio al dettaglio che proporranno mediamente non oltre il 30%
di sconto sugli articoli posti in saldo sono circa il 49,7%. Lo scorso anno
erano il 48,2%, inferiori di circa un punto percentuale. Scende al 2,6% la
percentuale di imprese che proporrà prodotti ad oltre il 50% di sconto.
LA LIBERALIZZAZIONE TOTALE DEI SALDI E DELLE VENDITE
PROMOZIONALI
Il 58,9% delle imprese del commercio al dettaglio non si
dichiara d’accordo con la liberalizzazione totale dei saldi. Tale quota è in
leggera diminuzione rispetto a quella fatta registrare dodici mesi fa (59,5%). Le
imprese in disaccordo con la liberalizzazione dei saldi sono principalmente le
micro e piccole imprese attive nei settori della pelletteria e
calzature/abbigliamento, principalmente collocate nelle regioni del Nord
Italia. Quasi otto imprese del commercio al dettaglio su dieci si dichiarano
d’accordo con l’idea di istituire una data unica per i saldi in tutta Italia a
fine gennaio.
LA QUALITÀ DEI PRODOTTI POSTI IN VENDITA A SALDO
Oltre quattro imprese del commercio su cinque affermano
che la qualità dei prodotti venduti a saldo sia “molto” o “abbastanza” buona
(87,2%). Tale quota risulta in leggero aumento rispetto allo scorso anno (era
pari all’86,5%).
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