2024-03-25

“Guerre e terrore, ora basta! Non si rinunci alla ricerca del dialogo e della pace”


Dal lecchese Sergio Fenaroli riceviamo e pubblichiamo questa riflessione:

Guerre e terrore, due facce della stessa medaglia, la medaglia dei guerrafondai e sono in molti a esserne portatori a vario titolo, nella grande maggioranza ignari o inconsapevoli con il loro comportamento di fiducia inerte, malriposta nei mezzi comunicativi generalisti che avvalorano le scelte dei Governi di alimentare il conflitto rinunciando alla ricerca del dialogo e della pace.

Nei giorni scorsi la stessa capitale russa, Mosca, è stata presa di mira da un tragico e grave attentato che ha causato 140 morti e centinaia di feriti. Immediato lo sdegno unanime e nel contempo la ricerca dei colpevoli e dei mandanti.

I terroristi sono stati acciuffati dai corpi speciali russi, avranno vita dura e difficile, sono stati assoldati. L’Occidente ha attribuito le responsabilità all’Isis, mentre dalle testimonianze e dalle prove raccolte i russi tendono a individuare altre matrici che convergono sull’Ucraina e sulla Cia.

E’ una pesante tragedia che ha già imposto una svolta al conflitto fratricida. Immediatamente sono scattate le ritorsioni, con ulteriori bombardamenti alle strutture civili in Ucraina. Ora anche i russi parlano di “guerra” aperta e non più di “operazione speciale”, ma per noi resta difficile comprenderne gli sviluppi.

Le nostre autorità governative nazionali, europee e la Nato dovranno valutarne le conseguenze. La nostra forza sta nella mediazione e nella diplomazia, non certo unicamente nelle armi.

La Russia e gli Usa sono potenze nucleari che non possono essere attaccate e tantomeno sconfitte. Chi ha inneggiato alla vittoria e ha sostento con le armi l’Ucraina deve ravvedersi in fretta e del resto la situazione militare sul campo, dopo due anni di guerra, parla da sé.

Quelle persone che hanno imposto scelte irresponsabili abbandonino gli incarichi istituzionali che hanno assunto e lascino ad altri esponenti il compito e la responsabilità di ricomporre le ragioni e gli interessi reciproci per convivere e coesistere con le nostre diversità, insieme nel futuro. Questo vale sia per l’Ucraina sia per Israele e il popolo palestinese, in guerra da 75 anni.

Va costruito un nuovo ordine economico e di convivenza mondiale, ridiamo vero potere alle Nazioni Unite. L’Onu riformato non potrà subire il diritto di veto delle superpotenze. Va affermato il diritto di ogni popolo all’autodeterminazione e al rispetto degli altri, in particolare degli avversari con ordinamenti diversi. Vanno affermati diritti universali condivisi, in primis la sicurezza reciproca, non più l’omologazione imposta con condizionamenti, la corruzione e la forza.

Non servono nuovi eserciti come la destra primatista e xenofoba vorrebbe imporre, serve una nuova cultura basata sul rispetto, la corresponsabilità, il rispetto dell’ambiente che ci accoglie, la difesa dei popoli che sono stati da noi depredati e sfruttati e oggi costretti ad abbandonare i loro Paesi alla ricerca di un futuro migliore per sé e per i propri figli, in aggiunta da noi ripudiati e umiliati.

Sergio Fenaroli (Lecco)

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