La rassegna de “Il bello dell’orrido” chiude l’anno con un appuntamento dedicato alla storia della letteratura italiana e a due suoi protagonisti: Alessandro Manzoni e Tommaso Grossi, raccontati da Gianmarco Gaspari, professore di Letteratura Italiana all’Università degli Studi dell’Insubria, sabato 16 dicembre (ore 18:00), con il curatore Armando Besio al cinema di Bellano sul lago di Como.
Un incontro rivelatore su uno dei rapporti d’amicizia più belli e curiosi della storia della letteratura italiana, tra Milano e Bellano, nell’anno in cui ricorrono i 150 anni dalla morte di Alessandro Manzoni e, il 10 dicembre, i 170 anni da quella di Tommaso Grossi: “siamo come fratelli”, la frase che dà il titolo al prossimo incontro, compare come dedica del Manzoni all’amico nell’XI capitolo dei Promessi Sposi.
A raccontare questo spaccato culturale sarà Gianmarco Gaspari, direttore del Centro di Studi Manzoniani dal 1996 al 2014, oggi professore associato di Letteratura Italiana all’Università degli Studi dell’Insubria e direttore, presso lo stesso ateneo, dell’International Research Center for Local Histories and Cultural Diversities.
A Tommaso Grossi è dedicata una statua posizionata davanti all’imbarcadero a Bellano, borgo che gli ha dato i natali e in cui ha vissuto parte della sua vita. Oggi le sue spoglie riposano al Famedio del cimitero Monumentale di Milano, insieme a quelle di molti personaggi illustri, mentre nel cortile di Brera a Milano, figura una scultura dedicata a lui, inaugurata nel 1858, l'anno dopo la morte e realizzata con una sottoscrizione popolare promossa proprio da Alessandro Manzoni. Laureato in giurisprudenza, sarà poi avvocato e notaio a Milano, si inserisce all’interno del contesto letterario ottocentesco, con una cospicua produzione di opere tra novelle, romanzi e poesie: “Basterebbero I Lombardi alla prima crociata per assicurare al bellanese Grossi un posto di rilievo nella letteratura del Romanticismo, tanto più dopo la ripresa del soggetto nell'opera di Verdi. La poesia era la sua vera vocazione, ma il successo non gli mancò nemmeno quando si decise per il romanzo, con il Marco Visconti, nel 1834”. Un romanzo destinato al successo nel secolo successivo, grazie al film omonimo del 1941, diretto da Mario Bonnard, e alla miniserie tv Rai del 1975 per la regia di Anton Giulio Majano.
Quello di Tommaso Grossi e Alessandro Manzoni è un legame non solamente culturale ma anche, e soprattutto, personale: il Grossi vive per molti anni a Casa Manzoni, dove aveva una stanza tutta per sé, come anche nella casa manzoniana di Brusuglio, frazione di Cormano. Famoso il commento della seconda moglie di Manzoni, Teresa Stampa, «Un Grossi costretto a fare l'avvocato... Che tempi, povera Italia!», quando nel 1838 Tommaso Grossi lascia Casa Manzoni in via Morone, per aprire uno studio legale, abbandonando la sua carriera da letterato.
Un appuntamento per riscoprire uno dei personaggi iconici di Bellano e della produzione letteraria ottocentesca, molto noto nell’Ottocento ed ora sconosciuto ai più: dal rapporto di amicizia dei due, alle vicende del quotidiano, attraverso spaccati di vita letteraria e una serie di aneddoti per ripercorrere le lettere, la politica, la famiglia e i luoghi amati e condivisi.
GLI APPUNTAMENTI DELLA GIORNATA
In occasione della ricorrenza dedicata a Tommaso Grossi, la giornata di sabato 16 dicembre sarà arricchita da numerosi eventi e incontri.
Per info: www.archivivitali.org
ore 11:00, Spazio Circolo “Un bicchiere con…”: conversazioni con e sugli artisti della mostra "VOLTI. La pittura italiana di ritratto nel XX secolo" insieme a Velasco Vitali
ore 16:00, Visita guidata, su prenotazione con partecipazione gratuita (via mail archivivitali@gmail.com) a:
· Municipio di Bellano: esposizione di alcune opere dedicate a Tommaso Grossi
· Chiesa dei Santi Nazaro e Celso
· Mostra "VOLTI. La pittura italiana di ritratto nel XX secolo", Spazio Circolo: mostra d’arte riallestita con 63 opere
· Archivio Giancarlo Vitali: esposizioni “Le mani sulla luna” e incisioni dedicate a Tommaso Grossi
IL FESTIVAL
“Il bello dell’orrido”, curato da Armando Besio, nasce nel 2019 sulla suggestione data dalla gola profonda - scavata dal fiume Pioverna – che rappresenta a Bellano un’attrazione naturale: l’orrido - che ha festeggiato nel 2022 l’ingresso di 230.000 visitatori - è circondato dall’alone di mistero delle rocce ripide e dalla bellezza naturale e selvaggia del luogo, vera “calamita” per il visitatore di ieri e di oggi. Allo stesso modo, scrittori e artisti da sempre sono stati affascinati dalle acque tumultuose del fiume che nel corso dei secoli hanno modellato gigantesche marmitte e suggestive spelonche, complice il cupo rimbombo delle acque e dalle vertiginose pareti di roccia. Il paesaggio naturale di Bellano ben si lega dunque al concetto artistico di “sublime”.
“Il bello dell’orrido” è promosso dal Comune di Bellano e dall’Associazione ArchiViVitali con Manzoni22, grazie al sostegno di Orrido di Bellano, Torneria Automatica Alfredo Colombo e in collaborazione con La Libreria di via Volta di Erba.
IL CURATORE
Armando Besio: genovese di nascita, giornalista, si è laureato in Storia dell’Arte con il professor Corrado Maltese presso l’Università di Genova, è stato cronista del Secolo XIX, inviato speciale del Lavoro, caposervizio del Venerdì di Repubblica e delle pagine culturali milanesi di Repubblica. Collabora con Il Venerdì di Repubblica, la Milanesiana di Elisabetta Sgarbi, e il Circolo dei Lettori di Milano diretto da Laura Lepri. Ha ideato e dirige da 15 anni il festival “ZelbioCult - incontri d'autore su quell'altro ramo del lago di Como”.
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