2023-11-16

GALLERIA JOB - Radura, mt. 907 Mostra di Lorenza Morandotti

Radura, mt. 907 
Lorenza Morandotti
Mostra di arte contemporanea  

 

Inaugurazione sabato 25 novembre, ore 11.00
Presentazione e testo di Massimo Daviddi

 

25 novembre 2023 – 31 gennaio 2024
Mercoledì e giovedì 14:00 – 18:00
Altri giorni su appuntamento 

 

Galleria Job, Via Borghetto 8 
Giubiasco, Bellinzona, Svizzera

 

Galleria Job: +41 79 621 37 38

 


 

La GALLERIA JOB spazio espositivo con affaccio sulla via Borghetto a Giubiasco, vanta una attività quasi ventennale e con la personale di Lorenza Morandotti festeggia la 100esima mostra.
L’esposizione, il cui titolo nasce da una suggestione scaturita dall’incontro tra la scultrice e il poeta Massimo Daviddi, propone una selezione di cicli di opere che testimoniano con materiali diversi, tra cui bronzo, olio, acquarello, argilla e pietra, il tema esistenziale che l’artista porta avanti da anni. I titoli delle serie di pezzi unici esposti evocano già il campo di azione in cui si muove tra archetipo, presente e futuro: Anime della Terra, Punto essenziale, Toccare l’origine, Infiniti infiniti, Omphalos, Transformazioni, Sabbie, Impronte.
Massimo Pacciorini, instancabile animatore dello spazio, ha colto nella ricerca di Lorenza Morandotti alcune affinità forti con il territorio. L'artista ha infatti espressamente dedicato alcune Sabbie al luogo. Inoltre, sempre grazie al gallerista nella sua veste professionale di fotografo, ha scelto di fare una tappa della sua performance itinerante Cosmos' Flags, tuttora in corso, su un masso elvetico reso speciale dall'anonima firma di un antenato.

 

Scrive Massimo Daviddi: “Prendo spunto da un verso di Friedrich Hölderlin, “Mi porga alcuno, come di luce scura, il calice odoroso”, per dire cosa penso e sento del lavoro di Lorenza Morandotti, che ha fatto della materia spirito e dello spirito materia. Ho iniziato a capirlo camminando con lei a Lanzo D’Intelvi, luogo della gioventù, posandomi sul masso erratico fonte della sua ispirazione e di un sentimento rinnovato, fessura, spazio luminoso capace di attraversare il rapporto tra i luoghi del vuoto e del pieno, dello spaesamento e del desiderio. Tutto questo lo riconosciamo nella sua vocazione itinerante, espressione del tempo, del decostruire per generare, dell’abbandonarsi senza diminuire attenzione e attesa, canto della vita nella natura. L’incontro con il masso si traduce in un correlativo oggettivo che rimanda alla radura, svelamento di una verità non definitiva, piuttosto annuncio improvviso, trascinante. Così, ‘Toccare l’origine’, le ‘Impronte’, le ‘Sabbie’, solo alcuni dei lavori esposti, nell’argilla, nel bronzo, trovano la loro forza vitale, evento che giunge a noi come l’intrico di rami, foglie, tronchi, di quella passeggiata. Soli, nel silenzio.”

 

Lorenza Morandotti vive e lavora a Milano. Si è diplomata al Liceo Artistico e successivamente all’Accademia di Belle Arti di Brera. Partendo dalla folgorazione con il casuale incontro con l’argilla, ha siglato un rapporto intenso con molte materie che spesso trova nella natura, sviluppandone i processi generativi, soprattutto in senso metaforico. La pratica della meditazione le ha permesso di approfondire ulteriormente la propria ricerca che abbraccia una spiritualità allargata senza tempo e senza luogo. Coniuga arcaico e contemporaneo in forme semplici e essenziali. Utilizza argille, pietre, sabbie, bronzo, tessuto, vetro e pigmenti. Interagisce con scultura, pittura e mezzi digitali. 

 

“…è come se Lorenza avesse deciso di cominciare dall’inizio: dal senso basilare del fare arte, dal bisogno primario di dare vita a ciò che è inerte, dal desiderio di mettere in moto la realtà, di indirizzarla verso un orizzonte di senso. […] Le opere sembrano scaturire da un’indagine antropologica, da una riflessione sulla condizione umana permeata di una spiritualità laica, aconfessionale. […]” 
Roberto Borghi, dal testo Cominciare dall’inizio nel catalogo Terre Animate, 2013, La vigna delle arti, ed. Vicolo del Pavone.
“... Lorenza ha esplorato le origini del suolo vergine prima di estrarne un succo primordiale. Nelle sue sculture, che mescolano archeologia e astrattismo emerge uno sguardo colto verso la letteratura del primitivo e del tribale che ha segnato la storia del Novecento, da Brâncusi a Moore. [...] Coppie di opposti congiunti in armonia disciplinano l'attività di Lorenza Morandotti [...] e la orientano nel suo lungo viaggio alle radici dell'essere... L'antidoto al fardello della massa, alla gravità, all'inerzia del mondo, sta nella ricerca ossessiva del respiro chiuso dentro il nocciolo di ogni corpo solido. [...]"
Chiara Gatti, dal catalogo Transformazioni, 2017, ed. Planorbis.
Del suo lavoro dice:
Guardo le continue trasformazioni delle materie naturali che incontro e le associo a quelle interiori, non tangibili.  Contemplando imparo…gli opposti sono sempre in relazione e la realtà fisica per me è una inesauribile fonte di ispirazione. Nel lavoro cerco origini e senso, mi aiuta a collocarmi; persa nella moltitudine mi ritrovo nell’essenzialità dei primi segni lasciati dall’uomo, firme anonime ma intenzionali, tracce di una vita che si è espressa. Con determinazione quasi etica seguo la via di diffondere la forza immensa del “sacro poco” e delle semplicità raggiunte. Le forme semplici mi connettono alla potenza espressiva degli archetipi che nell’estrema sintesi contengono tutto, uniscono dilatando tempo e spazio. 
Ho reso il vuoto una presenza percepibile, uno spazio prezioso, a volte misterioso, che spesso sfugge.

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