2023-09-15

“Lo stato dell’Unione europea 2023. Ma servono risposte credibili, aspettando l’esito del voto”


Dal lecchese Sergio Fenaroli riceviamo e pubblichiamo:

Invito tutti a leggere la relazione che la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha svolto per l’ultima volta innanzi al Parlamento europeo prima del suo scioglimento per le ormai imminenti elezioni della primavera 2024.

Un momento importante per le emergenze in cui il mondo e l’umanità intera si stanno dibattendo rispetto alla necessità di una guida, di un orientamento che possa rispondere alle aspettative più generali e alle incognite determinate dalla crisi e dalle iniquità del vecchio ordine economico mondiale, evidenziate dalle guerre, non solo in Ucraina, e ai recenti colpi di Stato in Africa.

In aggiunta le catastrofi naturali e climatiche recentemente verificatesi in Marocco e Libia, che aggraveranno e accentueranno ulteriormente le vecchie iniquità imposte, indurranno ancora di più queste sfortunate popolazioni a emigrazioni verso il nostro continente.

Ebbene, è evidente che la presidente ha parlato ai parlamentari europei, ma da quella tribuna parlava a tutto il mondo. Un discorso preciso e dettagliato rispetto alle importanti battaglie che ha affrontato durante il suo mandato, autocelebrativo, da buona madre e amministratrice, che peraltro mi ha profondamente deluso.

Sono molte le priorità e le responsabilità che attendono risposte credibili, la prima a mio avviso è rappresentata dall’immigrazione, a noi necessaria, di persone che dovranno nel breve periodo subentrare nelle attività produttive e di servizio per continuare a mantenere il benessere economico e di vita, nella nostra vecchia Europa.

Persone che dovranno essere accolte, formate e informate, alle quali garantire i diritti di cittadinanza, trattamento economico e normativo, di voto, di rappresentanza, di espressione delle loro idee e religioni ed alle quali chiedere il rispetto delle nostre leggi e gli obblighi/doveri che esse impongono. Non da estranei ma da persone civili, contrastando l’odio e la propaganda della destra.

In questa occasione  non si è presentata vestita di giallo come le accade da oltre un anno a questa parte, ma ha tuttavia ribadito gli impegni economici e gli aiuti militari che “loro” hanno deciso a sostegno dell’Ucraina, rinunciando al ruolo che i “vecchi padri” dell’Europa avrebbero posto in campo per evitare la guerra fratricida in Ucraina contro la Russia.

Non un ripensamento, un’autocritica, un tentativo di mediazione, malgrado la sconfitta militare sul campo, dopo 18 lunghi mesi di guerra sanguinosa con tutte le orrende nefandezze che registriamo ogni giorno, per indurre i nostri referenti di Kiev a cessare questa guerra per procura, aizzata dalle élites anglosassone e occidentale contro la Russia, ora ridotta ad azioni terroristiche assai pericolose anche sul territorio della Federazione russa.

Non è dato sapere quale sarà l’esito delle prossime elezioni del Parlamento europeo, la destra xenofoba e primatista ritiene di averle già vinte. Mi auguro che avvenga un sussulto in tutte le forze progressiste e democratiche europee perché ciò non si verifichi e mi auguro un impegno straordinario delle stesse perché riescano a recuperare la necessaria credibilità di tutti noi e in particolare delle giovani generazioni, affrontando con determinazione e chiarezza le priorità che verranno scelte, superando sudditanze e subalternità.

Sergio Fenaroli (Lecco)

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