2023-04-24

“Verso il 25 Aprile e il 1° Maggio. La democrazia e la pace sono sempre più in pericolo, le popolazioni si sentono allo sbando”


Dal lecchese Sergio Fenaroli riceviamo e pubblichiamo:

“Banditi”. Così furono stati catalogati tutti i partigiani antifascisti di ogni estrazione e credenza che dopo l’8 settembre 1943 seppero riscattare l’onore dell’Italia contro il fascismo e i nazisti che avevano occupato il Paese.

Quella che incominciò in Italia dopo quella data non fu una guerra civile, ma l’inizio della lotta di Liberazione dal fascismo che negava la libertà a tutti gli italiani anche se in grande massa furono sostenitori del fascismo.

Una guerra civile si combatte tra forze che si equivalgono sul piano militare. Quello che avvenne da quell’evento, sino alla fine della seconda guerra mondiale e al 25 aprile 1945, fu un eccidio, un massacro correlato da rastrellamenti, deportazioni nei campi di sterminio, esecuzioni arbitrarie indiscriminate sulla popolazione inerte, giovani e soldati sbandati che si rifugiarono sulle montagne per sfuggire alla tirannide nazifascista.

L’amnistia prima e la guerra fredda poi impedirono alla giovane democrazia di processare molti fascisti che si erano macchiati di crimini inumani e non solo. Gradualmente vennero recuperati e reinseriti nei loro posti di potere e direzione dell’Amministrazione statale, beffando di fatto la “giustizia negata” alle migliaia di vittime del fascismo che chiedono giustizia ancora ai giorni nostri.

I giorni  nostri registrano un governo che ingloba gli eredi diretti di quella parte di italiani che mai si sono riconosciuti nei valori antifascisti della nostra Legge madre, la Costituzione nata dalla lotta al fascismo e al nazismo, razzista, xenofobo, primatista, trumpiano. Si è insomma creata una situazione preoccupante e provocatoria.

I giorni nostri registrano una guerra fratricida in Ucraina, avvitata in una pericolosa escalation che ci coinvolge direttamente, scientemente studiata e pianificata da decenni dalle élites occidentali emersa alle cronache dalla scellerata invasione decisa da Putin il 24 febbraio 2022.

La democrazia e la pace sono sempre più in pericolo, le popolazioni si sentono allo sbando e sempre più insicure rispetto al futuro minacciato visivamente da un cambiamento climatico conseguente a uno sviluppo industriale ed economico autolesivo che si ripercuote sulle popolazioni più povere della Terra, costrette all’emigrazione, all’emarginazione, alla schiavitù al rischio della loro vita.

Un nuovo ordine  mondiale è sempre più necessario, la diplomazia e il rispetto reciproco devono prevalere sugli egoismi e su dominatori e dittatori che hanno fallito. Gli oligarchi hanno esaurito il loro tempo insieme a chi nella democrazia si è fatto gioco della stessa per imporre scelte non condivise dai popoli.

Per  noi è sempre 25 Aprile e 1° Maggio, le feste della Liberazione e la giornata internazionale dei lavoratori di tutto il mondo. Quest’anno torneremo a Cuba, ringrazieremo i medici della Brigata internazionale “Henry Reeve” che vennero in Italia in nostro aiuto durante la pandemia del Covid-19, sfileremo nella mitica plaza de la Revoluciòn con le nostre idee e volontà di pace, di coesistenza e cooperazione, porteremo le nostre bandiere della pace, dell’Italia e della Cgil.

Sergio Fenaroli (Lecco)

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