2022-10-09

“La guerra in Ucraina, pericolosa escalation. La speranza prevalga sulla paura”


Da Sergio Fenaroli, riceviamo e pubblichiamo questa riflessione:

Gli echi sempre più preoccupanti che provengono dalla guerra in Ucraina ci impongono un monito imperante che è la ricerca della pace a ogni costo!

E’ auspicabile e necessario un cambio di rotta del fronte occidentale - gli Usa, la Nato, l’Unione europea - che sappia imporre la sospensione delle azioni militari e indurre le parti belligeranti, Russia e Ucraina, a una soluzione diplomatica del conflitto.

Gli orrori della guerra miscelano tra loro violenza, stragi, stupri, crimini contro l’umanità, azioni terroristiche criminali predeterminate che impongono il sostegno mediatico con le correlate omissioni e menzogne da propinare agli ignari ascoltatori nel sostenere l’una o l’altra parte, attribuendo l’inimmaginabile e ogni male al campo avversario e ovviamente ogni bene alla propria parte, diffondendo insieme alle menzogne l’odio e la paura.

Questo è quello che da troppi anni sta avvenendo nella guerra mediatica ufficiale di Stato e non solo, incuranti di una spirale sempre più stringente che impone a chi si trova isolato e con le spalle al muro, sul campo, di ricorrere ad armi sempre più aggressive e pericolose sino alla minaccia reale dell’uso di armi atomiche.

Il merito e la superiorità militare acquisita sul campo dall’esercito ucraino, grazie al sostegno occidentale, le gesta terroristiche criminali compiute nel Mar Baltico con l’esplosione dei due gasdotti Nord Stream 1 e 2, l’attacco al ponte Kerch che collega la Crimea alla Russia, l’annessione unilaterale delle quattro regioni del Donbass alla Russia, documentano la necessità di un intervento urgente che ponga fine all’azione militare e apra un confronto diplomatico a trazione Usa, quale regista sempre meno occulto in questa guerra fratricida che pone a repentaglio il mondo intero.

In Italia sabato 8 ottobre si è tenuta a Roma una grande manifestazione nazionale della Cgil, a un anno dal vile assalto fascista della sede nazionale. E’ stata una grande risposta democratica per emarginare le forze reazionarie e oscurantiste e rilanciare, ribadire un messaggio al nuovo governo di destra che si dovrà insediare per porre al centro l’emergenza del lavoro e delle imprese, misure a tutela delle fasce sociali più deboli e esposte a una crisi economica che incombe e rischia di travolgerci.

Il tema della pace è riecheggiato in più occasioni. La Cgil nella sua battaglia di difesa del lavoro e dei diritti delle fasce sociali più deboli del Paese rappresenta un baluardo per l’impegno e la lotta alla salvaguardia della pace, insieme a tutte le organizzazioni sindacali, alle forze politiche progressiste, alla totalità delle associazioni del volontariato, che presto scenderanno in piazza per rivendicare una svolta e un impegno concreto sia del governo sia delle istituzioni europee e mondiali per la fine della guerra in Ucraina. Noi saremo con loro!

Sergio Fenaroli (Lecco)

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