2022-09-20

“Domenica si vota. Astenersi o rinunciare ad andare alle urne sarebbe una sconfitta”


Dal lecchese Sergio Fenaroli riceviamo e pubblichiamo:

Abbiamo commentato in più occasioni le argomentazioni per partecipare e esercitare questo nostro diritto/dovere di cittadini nell’esprimere il nostro voto per la democrazia e la libertà alla formazione politica a noi più vicina. Astenersi e rinunciare al voto sarebbe una sconfitta.

Molti miei amici e compagni mi hanno chiesto per chi votassi, proprio sapendo che da tempo, prima e durante questo periodo drammatico segnato dalla guerra fratricida in Ucraina, ho manifestato posizioni diverse da quelle del Partito democratico, al quale aderisco, che ha assunto in Parlamento, nelle istituzioni e anche durante questa campagna elettorale una linea discutibile.

Non ho mai nascosto l’amarezza in questi lunghi mesi di guerra, dopo la ferma e giusta condanna contro Putin per l’invasione militare: nessuna autonoma iniziativa propositiva delle forze progressiste in Europa e nell’alleanza militare che potesse prima evitare la guerra e che oggi esercitasse la ricerca di una cessazione degli orrori, con la difficile opera di ricomposizione, con una tregua, una sospensione per porre le basi di una pace duratura e condivisa.

Una condotta subalterna e rinunciataria, improntata a oltranza per le pesanti sanzioni adottate contro la Russia ma anche per il permanente e continuo invio di armi sempre più efficaci e aggressive. Una linea intransigente imposta dagli Usa e dalla Nato, mai adottata in altri scenari di guerra, come l’ultima e recente invasione militare in Armenia per parte dell’Azerbaijan.

Il popolo armeno è forse diverso da quello ucraino? Anch’essi sono europei, difendono la democrazia, la loro cristianità il loro diritto di esistere. Nulla, nemmeno un comunicato di condanna.

E’ auspicabile un cambio di rotta nelle scelte geopolitiche internazionali e di posizionamento nel contesto globale. E’ fallito l’obiettivo di uniformare e sottomettere i popoli e i Governi che li rappresentano, l’ottica liberista dei mercati si scontra con modelli diversi di società e di convivenza. E’ necessario accettare le diversità considerandole anch’esse un valore da rispettare e con le quali coesistere. L’alternativa è la guerra permanente sino all’estreme conseguenze.

Le forze progressiste storicamente si sono distinte perché sulla guerra possano prevalere i valori e le ragioni di convivenza e cooperazione basate sul rispetto, gli interessi e la sicurezza reciproca. I trattati e gli accordi di pace sono preziosi, vanno rispettati e onorati sempre ogni giorno, la pace non è un regalo.

Alzare barriere e cortine d’acciaio è affine alle forze oscurantiste e reazionarie dove i signori della guerra Usa e Russia ci vogliono ingabbiare.

Non possiamo subire passivamente scelte contrarie ai nostri valori e interessi, anche perché a pagare il prezzo più pesante sono le fasce popolari più deboli e esposte, le famiglie e le imprese.

Domenica 25 settembre ho accettato l’invito a partecipare ai seggi in qualità di rappresentante di lista del Partito democratico a testimonianza e conferma dei valori pluralisti che stanno alla base e compongono la forza più significativa della sinistra italiana, auspicando un impegno futuro più efficace in prima linea, nella difesa dei diritti di civiltà, evitando derive antidemocratiche, per un’Italia democratica e una nuova Europa federale e pacifista.

Sergio Fenaroli (Lecco)

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