2022-08-05

“Verso il voto politico del 25 settembre. Cara Italia, cogli l’opportunità per cambiare”

In vista delle elezioni politiche del 25 settembre il lecchese Sergio Fenaroli ci invia la riflessione che di seguito pubblichiamo:

Sapranno le forze politiche italiane rispondere alle necessità imposte dalla crisi economica accentuata dalla drammaticità della guerra in corso in Ucraina? Sapranno rispondere alle esigenze del Paese e più specificamente a quelle delle famiglie meno abbienti, alle fasce sociali più emarginate, ai lavoratori, ai pensionati e ai molti piccoli imprenditori più esposti al progressivo impoverimento in atto?

Con la crisi del Governo Draghi si è aperto in Italia il confronto tra il fronte conservatore della destra italiana, che strumentalmente ha favorito il rovesciamento della compagine governativa, forte dai sondaggi che la danno favorita, e il fronte frastagliato progressista democratico, in oggettiva difficoltà e impreparato all’appuntamento anticipato del 25 settembre.

E’ la prima volta che si svolge un confronto politico elettorale di rilevante importanza per il nostro futuro in queste singolari circostanze, in piena estate, poco prima dell’autunno che si prospetta surriscaldato per la drammaticità della crisi e il prezzo della stessa che colpirà tutti noi, aumentando l’impoverimento e le disparità nel nostro già fragile tessuto sociale e democratico.

Se si avvera la vittoria elettorale della destra saranno ulteriori dolori che aggraveranno il compito di chi a cuore la difesa dei valori costituzionali e democratici, la tutela delle fasce sociali più deboli e più esposte alla crisi.

Le forze progressiste del Paese sono chiamate a un grande esame di maturità per far emergere una volontà politica esplicita che sappia far tesoro della loro pluralità e differenza, evitando i tanti errori compiuti che hanno offuscato i veri valori e gli obiettivi da perseguire: il lavoro quale dignità e sicurezza primaria da garantire a tutti, favorire la pace e la coesistenza in Europa e nel mondo intero, una riconversione industriale che sappia competere e rispettare l’ambiente, la salute del genere umano.

In questo nostro ampio schieramento devono prevalere le idee migliori e i programmi operativi condivisi.

Non possiamo accettare dei diktat aprioristici contro chicchessia. Le esperienze vissute anche di recente (agenda Draghi) non sono un dogma, si può e si deve fare meglio, in particolare in Europa e nella nostra alleanza atlantica Nato, modificandola anch’essa e riportandola ai suoi princìpi e agli scopi difensivi fondanti.

Se questo affascinante ed entusiasmante processo evolutivo non avverrà, sarà soltanto colpa nostra. Abbiamo la necessità di aprire ai giovani l’esperienza di vivere in prima persona questo processo innovativo. Molte figure e personalità devono fare spazio e trasmettere alla nuova classe dirigente i valori reali e autentici sanciti dalla nostra Carta costituzionale ma ancora ampiamente disattesi e inapplicati.

Avanti con forza e determinazione, con le nostre diversità ideali e culturali, di estrazione sociale e provenienza, ma con la forza e la maturità di “stare insieme”.

Questa sarà la chiave di volta per vincere: trasmettere a tutti gli elettori la necessità di un loro protagonismo in prima persona, con le loro esperienze di vita e di lavoro. Loro dovranno fare la differenza e sentirsi impegnati in questo processo evolutivo e scongiurare così il pericolo di un arretramento della nostra democrazia.

Sergio Fenaroli (Lecco)

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