2022-07-14

“Il conflitto in Ucraina. Dichiariamo guerra a chi non ha fatto nulla per evitarla”


Il lecchese Sergio Fenaroli ci invia la riflessione che di seguito pubblichiamo:

Forte e determinata deve essere la condanna nei confronti delle classi dirigenti occidentali che non hanno fatto nulla per evitare la guerra in Ucraina. A dire il vero, si è agito con il silenzio e le menzogne a distorcere la verità e a favorire lo scontro con innumerevoli episodi che all’unisono hanno provocato la folle decisione di Putin di invadere militarmente l’Ucraina il 24 febbraio.

Abbiamo già evidenziato il mancato rispetto dei trattati internazionali sottoscritti e sistematicamente disattesi dall’Occidente. Altri gravi episodi, a partire dal colpo di Stato del febbraio 2014 di piazza Maidan immediatamente riconosciuto dal governo Usa, sono  avvenuti e “silenziati”, come la strage compiuta a Odessa il 2 maggio sempre del 2014.

Alcune centinaia di persone che manifestavano per l’annullamento della festa internazionale dei lavoratori e contro il nuovo corso del Governo di Kiev furono inseguite e costrette a rifugiarsi nel palazzo del sindacato di Odessa da squadre di nazifascisti, che agirono impunemente pure in presenza della polizia, sparando sui manifestanti. Non paghi, incendiarono il palazzo causando 42 morti e centinaia di feriti, con il silenzio della stampa occidentale.

Sempre dal 2014 vennero poste a tacere ben 11 formazioni politiche che a vario titolo rappresentavano la fragile opposizione democratica al governo golpista filo occidentale di Kiev, vietando loro di presentarsi e di rappresentare la componente russofona ucraina (e non solo) nel Donbass.

L’Unione europea adottò le sanzioni economiche contro la Russia all’indomani del referendum che venne promosso in Crimea per ritornare nella Federazione russa.

Un altro episodio di rilevante portata e provocazione fu quello di escludere la Russia dai festeggiamenti a 70 anni dalla vittoria sulle truppe naziste, che avvenne a Varsavia in Polonia. Un’assurdità unica. Hitler venne fermato e sconfitto dall’Armata Rossa nella battaglia di Stalingrado nel febbraio 1943, ma si è voluto disconoscere e falsificare la storia, quasi fosse una semplice festa di compleanno.

Diffuse e sempre più evidenti furono le proteste anche in Occidente e in Italia, ma vennero emarginate e messe a tacere. La russofobia “invase” progressivamente le istituzioni e l’insieme delle società occidentali, mantenendo tuttavia un distinguo rispetto agli affari e al business, continuando gli affari tra gli oligarchi russi e quelli occidentali.

Con l’inaspettata ed estesa invasione militare decisa da Putin, le pesanti sanzioni economiche e la guerra per procura iniziata in Ucraina con l’escalation e la continuità della stessa, il continuo e progressivo sostegno militare con armi sempre più sofisticate e tecnologiche, ora dovremo affrontare le inevitabili contromisure che la Russia adotterà contro l’Europa, rispetto alle forniture di materie prime, il petrolio, il gas, il grano e non solo.

I costi economici che si scaricheranno sulle popolazioni europee saranno pesantissime e insopportabili per lavoratori, pensionati, lavoratori autonomi e piccole imprese. Le classi dirigenti e politiche cccidentali che nulla fecero per evitare la guerra e l’aggressione militare russa dovranno assumersi la responsabilità del fallimento che si prospetta all’orizzonte e dovranno abbandonare i loro privilegiati posti di comando.

Esistono le vie d’uscita per evitare la débacle dell’Europa: riconoscere e rimediare agli errori compiuti, sicuramente con altro personale politico giovane, libero da ambizioni precostituite di dominio e egemonia. L’Oriente è sempre stato un’opportunità per l’Occidente e non una minaccia, sin dai tempi di Marco Polo.

Sergio Fenaroli (Lecco)

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