2022-06-14

“La guerra in Ucraina non si ferma. Ma la strada percorsa non può portare lontano”


Dal lecchese Sergio Fenaroli riceviamo e pubblichiamo questa sua riflessione sulla guerra in Ucraina:

Gli attuali sostenitori e guerrafondai occidentali porteranno l’Ucraina alla ineludibile sconfitta contro la Russia. Quando per opportunità si cancella lo storia, non si ascoltano i “potenziali avversari”, si negano le ragioni e le evidenze, addirittura con le menzogne si ribaltano le cause e le responsabilità vere del conflitto, la strada che tracci innanzi non porta lontano.

Meravigliano e amareggiano le molte personalità istituzionali, politiche, parlamentari stimati, dirigenti di partito democratici, anche di vari Paesi europei per non parlare di “famosi e acclamati” giornalisti che a spada tratta e in modo univoco si sono schierati a favore dell’escalation militare.

La nenia che viene ripetuta è schierarsi a difesa del popolo invaso conto l’invasore, sostenere la resistenza ucraina tracciando insostenibili comparazioni con la nostra lotta di Resistenza al nazifascismo. Il tutto per confluire e assecondare le decisioni di oltreoceano, i veri protagonisti dello scontro, sempre più in evidenza sul campo con le armi e in cabina di regìa.

Le nefaste conseguenze sul piano umano, gli orrori indescrivibili, le morti, le sofferenze, i profughi, le drammatiche risultanze economiche, il crollo dei mercati, l’instabilità, l’aumento dei costi dei prodotti di prima necessità, l’indispensabile odio russofobo sono il condimento necessario alla continuità della guerra e della destabilizzazione. Fino a quando?

La propaganda non potrà prevalere sulle vere cause e ragioni del conflitto, sono ben conosciute e note anche a chi le ha sempre occultate a torto o a ragione. E’ necessario renderci conto che i nostri interessi non possono divergere e imporsi ai nostri avversari, le ragioni di sicurezza e convivenza valgono per noi e nel contempo anche per loro.

Sarà compito quindi della futura classe dirigente europea, augurandoci che ne abbia il tempo, realizzare quei princìpi di convivenza che furono tracciati dai nostri padri fondatori, dal carcere fascista di Ventotene, che proprio per evitare altre e inutili guerre e sofferenze ai popoli, realizzare gli autentici valori che garantiranno una coesistenza e convivenza prosperosa e pacifica a tutti.

E’ necessario un sussulto, sono molti e “ben armati” i cattivi maestri che contribuiscono ogni giorno a scavare un solco tra i popoli, le loro istituzioni e i Governi. La maggioranza degli italiani, pur aiutando i profughi ucraini, è contraria all’invio di armi, ma questo non viene recepito dai partiti dagli onorevoli in Parlamento, quindi si amplificano sempre più il distacco e la fiducia nelle istituzioni.

Siamo contro tutte le guerre perché non vogliamo né vinti né vincitori. Il futuro ha bisogno di tutti noi cittadini liberi, popoli alla pari che vivono e crescono e interagiscono senza volontà di dominio e comando con scambi ineguali degli uni sugli altri, come purtroppo da troppo tempo avviene in molti continenti di questa nostra Terra.

Sergio Fenaroli (Lecco)

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