2022-06-27

Alessandro Rapinese nuovo Sindaco di Como


Il 65% dei comaschi non ha votato al ballottaggio del 26 giugno, Con oltre il 54% dei consensi Alessandro Rapinese - titolare di un'agenzia immobiliare e vero protagonista dell'agone politico di queste ore -  con la sua lista civica è il sindaco del capoluogo lariano e ha sconfitto la candidata del centrosinistra data per favorita l'ex presidente del Teatro Sociale  Barbara Minghetti. Una palese sconfitta del sistema dei partiti, che ha premiato una voce di dissenso che promette di risolvere in cinque anni di mandato le tante magagne di Como. Dal traffico al lavoro, dall'inquinamento alle aree dismesse. Ma è andata proprio così? Il centrodestra sconfitto al primo turno - in primis la Lega - ha deciso di puntare sull'avversario di Minghetti in una città storicamente di destra pur di non darla vinta alla sinistra. Basta questo a dare il polso della situazione e a premettere che oltre ai tanti nodi al pettine ce ne sarà uno politico: la rappresentanza e lo scollamento tra partiti e cittadini. Condizione non certo solo di Como ma che in una città dalle enormi potenzialità inespresse e gravata da un palese malgoverno per decenni risulta ancor più dolorosa. Ne pagheranno le conseguenze tutti, in un contesto storico economico di crisi, aumenti dei prezzi, precariato e diritti negati, con l'incombere della guerra e la pandemia sempre presente pur se rimossa dal sentire collettivo. Rapinese dovrà fare gli straordinari per cercare di lasciare il segno, non senza la complicità attiva degli uffici del comune che precedenti sindaci hanno spesso additato come causa di ingolfamenti e freni a mano tirati. Se lo meritano i comaschi e anche i loro tanti ospiti che affollano attratti dal mito di Como città di relax a due passi da Milano le vie del centro, sporche e ripiene di spazzatura all'ora dell'aperitivo. Intanto il centrosinistra e il centrodestra rimangono alla finestra, in attesa forse che Rapinese compia un passo falso e si arrivi magari in tandem con le politiche a nuove elezioni. Dove in assenza di candidati forti e credibili - a Como si partiva con otto pretendenti alla poltrona di sindaco - i partiti tradizionali però avranno ancor più vita grama.

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