2022-06-26

A Francesca Rigotti il Premio Internazionale di Filosofia "Filosofi lungo l'Oglio. Un Libro per il Presente" con il volume "L'era del singolo"


Sarà Francesca Rigotti a ricevere il Premio Internazionale di Filosofia “Filosofi lungo l’Oglio. Un libro per il presente” della XVII edizione del festival Filosofi lungo l’Oglio in corso nelle province di Brescia, Bergamo e Cremona, per il volume “L’era del singolo” (Einaudi, 2021). La cerimonia si terrà lunedì 27 giugno alle 20.45 presso i Giardini di Piazza Roma di Cremona (in caso di maltempo, l’evento avrà luogo al Teatro Monteverdi in via Dante, 149).

 

La giuria del Premio - composta dai professori Francesco Miano (presidente pro tempore), Massimo DonàMaria Rita Parsi, il compianto Bernhard Casper e Francesca Nodari - ha individuato in Francesca Rigotti la vincitrice della XVII edizione del prestigioso riconoscimento che va ad una tra le più importanti studiose contemporanee, che si è distinta negli anni per l’originalità delle sue analisi, l’intensità delle sue intuizioni e l’alto valore delle numerose pubblicazioni tradotte in tredici lingue.

 

Francesca Rigotti, milanese classe 1951, si è laureata in Filosofia nel 1974 ed è stata docente presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Göttingen, visiting fellow al Department of Politics dell’Università di Princeton ed è stata a lungo professoressa di Dottrine politiche presso l’Università di Lugano. La sua ricerca è caratterizzata dalla decifrazione e dall’interpretazione delle procedure metaforiche e simboliche sedimentate nel pensiero filosofico, nel ragionamento politico, nella pratica culturale e nell’esperienza ordinaria. Rigotti è stata scelta per il suo ultimo lavoro, L’era del singolo (Einaudi 2021), dove sostiene che «essere individui non basta più: che ognuno è singolo e dunque originale e speciale, alla ricerca della felicità su misura, personalizzata e non personale, che ogni singolo realizza un'opera d'arte unica e irripetibile: la propria vita».

 

La sua figura è stata scelta individuando una stretta connessione tra il tema dell’opera prescelta e la parola chiave della XVII edizione del Festival: la locuzione: “Dire Io”.

 

«In questo saggio Francesca Rigotti – si legge nelle motivazioni della giuria - riflette con grande acume e finezza sul passaggio dall’organicismo (concezione secondo la quale la società è come un corpo) all'individualismo (l’idea che l’individuo abbia valore per se stesso e solo dopo venga lo stato) – concezione che ha supportato la nascita dei diritti dell’uomo ed è stata un cambiamento di tale portata da essere stato definito da Norberto Bobbio una “rivoluzione copernicana” –; per poi mostrare la sua versione deformata ed esasperata e il trascolorare progressivo e graduale dell'individualismo, un elemento che resta un fatto pervasivo della nostra società, nel singolarismo. Una condizione questa che scaturisce da un’esasperazione dell'autonomia del soggetto e che si comprende facilmente calandola nel reale: dalla scuola per tutti alla scuola su misura, dall'egoismo al narcisismo, dalla morte come componente della nostra esistenza finita alla sua non accettazione. Del resto, la stessa digitalizzazione del mondo, connotata come un distanziatore sociale, contribuisce ad accelerare e ad esasperare il singolarismo. La rete ci connette, ma ci offre soltanto, come insegna Marc Augé, "promesse di relazione”. Certo, se è vero, com'è vero, che il singolarismo si configura come una fuga dall’omologazione, è altrettanto evidente che a renderlo insidioso non è la fuga dalla standardizzazione, bensì la parallela fuga dall'uguaglianza verso la felicità individuale. Ciò che l'autrice mette bene in evidenza sta proprio nel fatto di prendere consapevolezza delle proprie azioni e comportamenti per evitare deviazioni rovinose, e porre un’eccessiva distanza, se non addirittura una cesura, tra l’io e il tu. In fondo «la percezione di essere qualcun altro rispetto ai propri simili», la consapevolezza che, in qualche modo, la vita di ognuno costituisca nella sua unicità un'opera d'arte, non proviene proprio dal confronto inevitabile con tutte le altre?».

 

Alla serata di premiazione prenderanno parte, oltre a Francesca Nodari, nelle vesti di Presidente della Fondazione Filosofi lungo l’Oglio, giurata del Premio e direttrice scientifica dell’omonimo festival, il Presidente pro tempore, Francesco Miano, cui spetterà il compito di tenere la laudatio, seguita dall’allocutio della premiata.

 

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