2022-04-08

Dopo il grande successo a Vienna, la FORM Orchestra Filarmonica Marchigiana arriva al Teatro Sociale di Como

L’orchestra diretta dal giovane M° Bonato porta a Como Čajkovskij e Beethoven.Teatro Sociale di Como sabato, 9 aprile – ore 20.30  FORM Orchestra Filarmonica Marchigiana  Direttore Alessandro Bonato

 


Dopo lo straordinario successo alla Sala d’Oro del Musikverein di Vienna nell’ambito della stagione “Musik der Meister” lo scorso febbraio 2022, la FORM Orchestra Filarmonica Marchigiana arriva al Teatro Sociale di Como sabato 9 aprile, alle ore 20.30, con Pëtr Il'ič Čajkovskij e Ludwig van.

 

 

 

L’Orchestra, che affronta il repertorio sia lirico, sia sinfonico con notevole flessibilità e duttilità sul piano artistico-interpretativo, spaziando dal Barocco al Novecento alla musica contemporanea, è diretta dal gennaio 2021 dal Maestro Alessandro Bonato, il più giovane a ricoprire tale ruolo nelle tredici Istituzioni Concertistico Orchestrali italiane.

 

 

 

Ad aprire la serata Pëtr Il'ič Čajkovskij, con Concerto per violino e orchestra in re maggiore, op. 35, uno dei concerti più famosi per violino e orchestra, ripetutamente usato a colonna sonora in celebri pellicole cinematografiche, composizione tra le più appassionate e tecnicamente difficili.

 

Il solista che si esibirà sarà Stefan Milenkovich: violinista nominato artista serbo del secolo, personalità dell’anno, gode di una prolifica carriera come solista di fama internazionale, con una straordinaria longevità produttiva, professionalità e creatività.

 

L’unico concerto per violino del compositore russo è stato composto nel 1878. Un giovane violinista già devoto a Čajkovskij, Adolf Brodskij, si assunse l'impegno di studiarle la partitura e di eseguirla per la prima volta in pubblico: il Concerto fu, così, presentato a Vienna il 4 dicembre 1881 con la Filarmonica diretta da Hans Richter, ma purtroppo con scarso successo. Il Concerto arrivò poi in Russia, nell'agosto 1882 a Mosca, sempre ad opera di Brodskij che divenne in seguito uno degli interpreti più famosi del Concerto op. 35.

 

 

 

A seguire la Sinfonia n. 7 in La maggiore op. 92 di Ludwig van Beethoven, opera che si discosta completamente dai lavori precedenti del compositore tedesco. Nella Settima, Beethoven, dopo gli impeti bellicosi degli anni precedenti che, ad esempio, avevano prodotto la Quinta, sembra aver preso consapevolezza di una rinnovata e ideale sintonia di fronte alle leggi eterne dell’Universo nel segno della danza come fonte originaria di conoscenza per l’uomo.

 

La Sinfonia n. 7 fu composta tra il 1811 e il 1812 e, come il Concerto di Čajkovskij, vide la sua prima esecuzione a Vienna nel 1813, però con un grande successo, tanto da richiedere il bis del celebre Allegretto, il secondo movimento della sinfonia.

 

Richard Wagner cosi la definì: “La sinfonia è l'apoteosi della danza: è la danza nella sua suprema essenza, la più beata attuazione del movimento del corpo quasi idealmente concentrato nei suoni. Beethoven nelle sue opere ha portato nella musica il corpo, attuando la fusione tra corpo e mente”.

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