2022-02-02

QUALE FUTURO PER LECCO ED IL TERRITORIO LECCHESE?

Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza


Sergio Fenaroli
 La crisi pandemica ancora in corso, ha scosso tutti noi in particolare i “poteri forti”che hanno sempre dominato l’economia prima ancora della politica in Italia in Europa e nel mondo.  Ha evidenziato la nostra fragilità ed impotenza, in particolare gli errori di coloro che hanno anteposto il profitto e lo sfruttamento delle risorse naturali, al bene più generale, sino ad accertare probabili pericoli per l’esistenza della nostra stessa specie umana.

A tutti è parso evidente la necessità di un cambiamento di rotta, a tale scopo le Istituzioni politiche e finanziarie Europee hanno posto a disposizione risorse ingenti ai propri Stati membri, alle Regioni ai Comuni per favorire questa inversione di rotta.

Una grande opportunità si presenta di fronte a tutti noi cittadini interessati alla politica nel sociale nell’economia e nelle Istituzioni, per ripensare e riprogettare il futuro delle nostre comunità in un ottica di sviluppo compatibile ambientale che salvaguardi la salute di tutti ed il benessere delle popolazioni.

Sapranno le classi dirigenti che hanno gradualmente e a vario titolo causato i danni attuali riconoscere gli errori e porvi rimedio? Basteranno loro o ci vorranno altre persone, altre procedure decisionali? Lasciamo sospesi questi interrogativi e concentriamoci sui progetti e le proposte.

Molteplici sono i campi di intervento, tra i prioritari la vivibilità e la mobilità nelle città e delle persone, che favorisca una rigenerazione urbana, una migliore vivibilità della città capoluogo, per i lecchesi è il problema essenziale del proprio futuro.

Per la sua collocazione geografica, montagne alle spalle e il lago in fronte, la sua delicata consistenza geologica un sottosuolo arenarico drenante, la saturazione dello spazio urbano esistente, attraversata da tre fiumi visibili, dove sgorga acqua ad ogni scavo, impone la propria ed unica specificità nel contesto delle città capoluogo Lombarde e Nazionale.

Lo sviluppo urbanistico caotico e clientelare che ha subito negli “anni buoni” del bum economico, non ci aiuta, le manchevolezze urbanistiche, si sono accentuate nel passaggio a capoluogo di Provincia, chiamata a funzioni e ruoli superiori.

A tutto ciò vi è rimedio…!!! A patto che le classi dirigenti, i Partiti, gli Imprenditori, le forze sociali ragionino e decidano insieme sul   Che fare..?

La mobilità in città coinvolge e riguarda circa 30 mila persone che giornalmente entrano ed escono dalla città per le loro svariate esigenze e necessità, dal lavoro, allo studio, alla loro salute ed altre incombenze della vita.  A parte gli studenti che in larghissima misura utilizzano treni e autopulman, le auto rappresentano il mezzo più diffuso che oggi i cittadini utilizzano per raggiungere il capoluogo.

Quale alternativa viene suggerita e/o proposta a questi cittadini?  Nessuna…!!!

E’ necessario condividere questa priorità.  Avere presente lo spreco di tempo e di risorse che ogni giorno migliaia di persone, incolonnate con le loro auto in code interminabili per raggiungere la città capoluogo, la permanente difficoltà di trovare parcheggi, l’ingorgo ed il blocco del traffico che ogni minimo incidente provoca in città, impone misure concrete e risposte condivise non più rinviabili.  

Oggi questa del PNRR è una buona opportunità…!!!

L’idea ed i progetti necessari partono dalla  individuazione e la creazione di aree, periferiche alla città, di scambio privato/pubblico, ferro/gomma, per consentire di lasciare in parcheggi custoditi il proprio mezzo e raggiungere la città con i mezzi pubblici già in buona parte esistenti ma evidentemente sottoutilizzati.

Le linee ferroviarie, rappresentano un potenziale da ottimizzare, attraversano molti Comuni periferici a Lecco, in direzione SUD Calolzio, Olginate e Meratese, NORD Abbadia, Mandello, Lago, EST Malgrate, Valmadrera, Oggionese: Alcuni Amministratori illuminati nel passato parlavano di “metropolitana leggera” potrebbe essere una buona soluzione fattibile, da studiare con le Ferrovie di TrenoNord, con fermate aggiuntive alle esistenti.  Altre aree di scambio gomma/gomma, andrebbero realizzate ai Piani di Balisio in Valsassina, nell’area di Pradello per il Lago ed altre aree da individuare con Sindaci interessati e Dirigenti delle Linee Lecco. (progetti connessi)

So che l’amico Mauro Gattinoni, quale Sindaco della città Capoluogo, è interessato alla tematica, l’augurio è che si faccia primo interprete con tutti i suoi colleghi Sindaci coinvolti, ma non solo, le forze politiche, le imprese, le Organizzazioni Sindacali, la Camera di Commercio, la Provincia anche se ridimensionata dalle inefficaci riforme Istituzionali, rappresenta un collante indispensabile.

Sapranno i Sindaci interessati, le classi Dirigenti lecchesi, le forze politiche, rispondere a questa sfida?           Superare i campanilismi, spesso clientelari gli interessi di parte, facendo prevalere l’interesse generale e guardare al futuro alle giovani generazioni all’ambiente?

Nessun commento:

Posta un commento