2022-02-14

“La crisi in Ucraina e i “signori della guerra”. Ma la pace non si costruisce sulle menzogne!”


Il lecchese Sergio Fenaroli ci invia la riflessione che di seguito pubblichiamo:

Molta è la confusione che domina sui mezzi di comunicazione ed è francamente difficile per una persona normale districarsi e trovare il bandolo della matassa per capire in termini reali la crisi apertasi in Ucraina.

Da anni abbiamo a più riprese manifestato grande preoccupazione per i pericoli incombenti in Europa orientale, in particolare dal febbraio 2014 quando con un colpo di Stato, sostenuto e finanziato dagli Usa, e con la rivolta di piazza Majdan venne destituito il presidente ucraino, dando spazio alle forze nazionaliste e antirusse.

A differenza di quanto avvenne negli altri Stati ex socialisti, dalla caduta del muro di Berlino in poi, dove i cambiamenti avvennero democraticamente, eccetto che in Georgia, in Ucraina si scelse un’altra strada. Perché? A questo interrogativo dovrebbero rispondere in molti: gli Usa, l’Europa e la Nato.

Da allora una guerra fratricida ha causato circa 15.000 morti nelle regioni a est del Donbas, a differenza della Crimea dove il governo autonomo decise di promuovere un referendum che a larghissima maggioranza (94%) decise di fatto di rientrare nella Federazione Russa.

In Crimea, nel porto strategico di Sebastopoli sul Mar Nero, unica città al mondo, convissero fino al 2014 due flotte militari: quella Ucraina e quella della Federazione Russa.

I nazionalisti ucraini dal loro illegittimo insediamento chiusero unilateralmente un canale artificiale che dal fiume Dneper alimentava una grande centrale idroelettrica a Simferopol, precludendo in tal modo l’irrigazione di ampia parte del territorio agricolo e chiudendo anche l’unica linea ferroviaria che collegava Sebastopoli all’Ucraina.

Nel 2019 con l’elezione dell’attuale presidente dell’Ucraina ci si augurava un cambiamento sostanziale, una ricomposizione del conflitto armato e una convivenza pacifica, ma i “signori della guerra” evidentemente avevano altre finalità ed hanno saputo piegare e imporre al nuovo governo Ucraino, la loro linea, quella della destabilizzazione che stiamo subendo e vivendo sino a oggi.

E’ necessario comprendere con chiarezza i mutamenti intercorsi. Questo ci aiuta a comprendere anche le responsabilità, la materia del contendere e dei pericoli incombenti alla pace mondiale.

E’ altrettanto evidente a tutti che è in gioco la pace non soltanto in Ucraina ma tra i popoli, i registi della crisi ucraina, i “signori della guerra” non sono a Kiev e nemmeno a Mosca, ma si trovano in “casa nostra”, in Occidente. I trampisti della Nato vanno individuati e isolati.

Agli europeisti autentici ai loro Governi spetta il compito di fare tesoro dell’insegnamento dei nostri padri fondatori, che seppero dal carcere fascista di Ventotene individuare un difficile percorso che tuttavia ha saputo garantire un progresso a tutti, mantenendo la pace tra i popoli.

La pace duratura non è un regalo, non può essere costruita sulle menzogne, richiede lo sforzo e l’impegno di ogni giorno in ogni decisione, anche di farsi interpreti delle esigenze, delle ragioni e delle paure dei presunti avversari.

Sergio Fenaroli

1 commento:

  1. Complimenti Sergio, hai chiarito i retroscena che hanno portato all' attuale situazione, molto PERICOLOSA, in modo schietto e
    chiaro. Molto meglio di tanti giornalisti e politici.Speriamo che si arrivi ad un accordo🙄😭

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