2021-12-29

LE RAGIONI DELLA PACE A 30 ANNI DALLA FINE DELL’UNIONE SOVIETICA


Da Sergio Fenaroli, presidente dell’associazione “Amici Lecco Vanadzor - Italia Armenia”, riceviamo e pubblichiamo:

Le innovazioni introdotte da Michail Gorbaciov, ultimo presidente alla guida dell’Unione Sovietica, portarono dapprima (era il 9 novembre 1989) alla caduta del muro di Berlino e successivamente (il 31 dicembre 1991) alla fine dell’Unione Sovietica.

La guerra fredda terminò con la vittoria dell’Occidente a guida Usa, iniziata immediatamente alla fine della seconda guerra mondiale, quale ripiego alla “guerra vera” che gli ambienti conservatori e antisovietici volevano continuare contro la Russia, con l’Armata Rossa vincitrice sul nazifascismo ma in ginocchio con oltre 26 milioni di morti e il Paese in macerie come l’intera Europa dell’immediato dopoguerra.

La mappa geopolitica definita dagli accordi di Yalta, stabilì aree geografiche di influenza che rimasero intatte sino alla caduta del muro di Berlino. Gli accordi di Potsdam, che pochissimi conoscono, furono da subito disattesi a causa della “guerra fredda”.

La Germania, che aveva portato l’umanità sull’orlo dell’abisso, avrebbe dovuto diventare un grande “campo di patate” e i nazisti non avrebbero mai più nociuto all’umanità. Quello che in realtà avvenne fu l’esatto contrario: furono oltre 30mila nazisti, con le loro famiglie trasferite nei mesi successivi alla guerra proprio in America, e furono loro l’ossatura sia della Cia e in particolare le menti della Nato che, guarda caso, ancora oggi agisce e incombe sul nostro futuro.

E’ evidente a ognuno di noi che quei confini sono stati unilateralmente infranti e l’espansione geopolitica e militare della Nato ha di fatto spostato la “cortina di ferro” ai confini stessi della Russia, oggi accerchiata minacciosamente sul fronte europeo e anche caucasico, nel Mar Nero, in particolare dal colpo di Stato del 14 febbraio 2014 in Ucraina, sostenuto e finanziato dagli Usa.

L’Italia è parte integrante dell’Alleanza militare e strategica della Nato, quindi siamo direttamente parte in causa. In questo contesto è auspicabile pertanto un ruolo propositivo e dinamico, proprio in considerazione dei riconoscimenti che vengono a noi attribuiti da ambo le parti, per favorire un processo di pace e ricomposizione delle ragioni di chi è sottoposto con menzogne a una propaganda costante.

Non dimenticando un fatto determinante e cioè che la “guerra vera” contro il nazifascismo fu vinta dall’Armata Rossa e storicamente la Russia ha sempre sconfitto i suoi invasori. Di fatto è impensabile e folle attivare un conflitto militare con la Russia.

Facciamo leva e tesoro delle nostre capacità diplomatiche, sapendo che i veri amici non sono quelli che ti danno sempre ragione, ma mantenere la pace significa farsi carico delle ragioni e delle paure, vere o presunte, del tuo avversario.

Un felice anno 2022 e a tutti un grande augurio!

Sergio Fenaroli

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