2021-11-21

A Eva Cantarella il Premio Internazionale di Filosofia Filosofi Lungo L'oglio Un Libro per il Presente con il volume L'amore è un dio


 


Il 25 novembre, in occasione della Giornata per l'eliminazione della violenza contro le donne, il Festival Filosofi Lungo l’Oglio conferirà il Premio Internazionale di Filosofia/Filosofi lungo l'OglioUn libro per il presente Eva Cantarella per il volume: L'amore è un dio, Feltrinelli, Milano 2007.

 

La cerimonia di premiazione si terrà alle 20.45 presso il Teatro della Fondazione Opere Pie Riunite "G.B. Rubini" a Romano di Lombardia in provincia di Bergamo (via Mons. Don R. Rossi, 20 - ingresso dalle Cerchie). La serata è a aperta al pubblico, munito di green pass, e fino ad esaurimento posti.

 

L’importante giuria del premio composta dai Professori: Francesca Rigotti (Presidente), Bernhard CasperFrancesco MianoMassimo DonàMaria Rita Parsi e Francesca Nodari, ha individuato in Eva Cantarella la vincitrice della X edizione del prestigioso riconoscimento che va ad una tra le più importanti studiose a livello internazionale del mondo antico che si è distinta per le sue numerose pubblicazioni. Eva Cantarella ha insegnato Diritto romano e Diritto greco all’Università di Milano ed è global professor alla New York University Law School.

La Sua figura è stata scelta con particolare riferimento all’articolo 1 del Premio, che stabilisce che la prestigiosa benemerenza debba essere assegnata «all’opera di uno studioso che abbia elaborato, attraverso il suo pensiero, idee capaci di fornire agili strumenti per abitare la nostra contemporaneità». Un’opera, dunque, che sia «in grado di segnare non soltanto la recente storia della filosofia e, più in generale, del pensiero, ma soprattutto la realtà effettuale in cui ogni uomo si trova a vivere nel qui e ora dei nostri giorni»; sia individuando una connessione tra il tema dell’opera prescelta e la parola chiave della XVI edizione del Festival che ha declinato il concetto di Eros e Thanatos con alcuni tra i maggiori filosofi e studiosi internazionali in una infaticabile maratona del pensiero che si è svolta dal 10 giugno al 23 luglio 2021.

 

Alla serata di premiazione prenderanno parte, oltre a Francesca Nodari, giurata del Premio e direttrice scientifica del Festival Filosofi lungo l’Oglio, anche le giurate Francesca Rigotti e Maria Rita Parsi. Durante la serata a Francesca Rigotti, Presidente della giuria, il compito di tenere una laudatio per Eva Cantarella a cui spetterà il compito di tenere una allocutio.

 

L’origine del libro vincitore nasce da una trasmissione radiofonica, ‟Sex and the polis”, dove Eva Cantarella si è divertita a fare quello che forse aveva sempre desiderato: raccontare attualizzando storie di uomini e di donne che continuano a somigliarci.

 

«L'amore. Cominciamo da qui, parliamo d'amore. Ma per farlo dobbiamo ricordare che anche i sentimenti hanno una storia. Tutto cambia nel tempo, persino questo sentimento che una retorica tanto facile quanto ingannevole ci spinge a considerare immutabile. Dimentichiamo allora la concezione romantica e cerchiamo di capire che cos'era l'amore per i greci, cerchiamo, addentrandoci in un mondo lontano, di cogliere i diversi volti di quell'amore.Innanzitutto, per i greci - spiega Eva Cantarella - l'amore era un dio di nome Eros. Un dio armato, che con il proprio arco scoccava frecce spesso mortali. Chi ne veniva colpito non aveva scampo: si innamorava. Ma Eros non era solo sentimento, era anche desiderio sessuale».

 

«Che cosa posso dire di Eva Cantarella? Che l’ho sempre letta; quanti libri suoi avrò letto, ho perso il conto - dice Francesca Rigotti è una amica delle donne - sottolinea una studiosa che inforca gli occhiali di gender e vede bene le discriminazioni legate al genere nel passato e ora, comunque interessata alla condizione delle donne anche quando questa non era considerata interessante, per esempio nel 1981 quando pubblicò L’ambiguo malanno. Condizione e immagine delle donne nell’antichità greca e romana, illustrando la loro vita anche da una prospettiva giuridica».

 

«La cerimonia che ci avviamo a celebrare – commenta Francesca Nodari – assume per noi un duplice significato: per un verso, abbiamo l’onore di poter insignire di questa prestigiosa benemerenza una Donna di straordinario valore scientifico e umano, che ha saputo fare della sua professione il mestiere di una vita; per l’altro abbiamo il privilegio, proprio nella Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, di dare voce, attraverso la sua voce, al genio e al talento femminile in una delle sue massime espressioni. Questo evento atteso e che è da considerarsi uno spin-off della XVI edizione del Festival, costituisce, altresì, per la nostra Fondazione un modo concreto per ribadire, con la forza del garbo, la nostra ferma condanna ad ogni forma di violenza perpetrata contro le donne in quanto donne. Basti pensare che, soltanto negli ultimi undici mesi, in provincia di Brescia, sono state uccise quattro donne, portando a 23 il numero di femminicidi registrati nell’ultimo decennio. Dati raccapriccianti, cui si uniscono quelli nazionali: sono 100 le vittime di genere femminile al 26 ottobre di quest’anno (2021), contro le 93 alla stessa data del 2020 (+ 7,5%). Un’escalation preoccupante e che ci conferma come non si debba mai abbassare l’attenzione su uno dei fenomeni più allarmanti della nostra società. Farlo significherebbe divenire co-responsabili, passare dalla parte dei carnefici, sottoscrivere irricevibili motivazioni che stanno dietro un femminicidio, spesso tradotte in formule quali tempesta emotiva, gesto d’impeto e così avanti. No, in questi femminicidi efferati emerge la brutalità ferina di chi ha piena consapevolezza di uccidere come nel caso di Elena Casanova, finita a martellate dall’ex convivente. Per ciascuna di queste vittime, rese mute per sempre, parla la loro storia grondante di sofferenza, di pregiudizi, di minacce, di equilibrismi impossibili. Parla la loro fragilità, il loro timore, il loro supplizio. A noi tocca il compito doveroso di dare voce a tutto questo senza se e senza ma».

Nicla Vassallo, membro del Comitato Scientifico del Festival Filosofi lungo l’Oglio, si aggiunge al plauso generale con un contributo, pur non potendo presenziare alla cerimonia di premiazione - «Eva è persona colta, saggia, umile, un’intellettuale internazionale a tutto tondo, la cui visione sul, del e per il mondo, sempre acuta, intelligente, ribelle, ci ha restituito, e prosegue col restituirci, innanzitutto sul piano scientifico, ma anche divulgativo – L’amore è un dio, il sesso e la polis appartiene a quest’ultimo – le nostre migliori genesi, quelle nell’antica Grecia e nell’antica Roma, sondando di esse, con un esemplare pensiero innovativo e argomentativo, il pubblico e il privato, lati dell’esistenza umana che non sono così distinti tra loro, come invece molti purtroppo si ostinano a ritenere ancora».

 

La serata promossa dalla Fondazione Filosofi lungo l’Oglio, vede la collaborazione della Consulta delle Associazioni attive contro la violenza alle donne in vista del 25 novembre, data in cui ricorre la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, istituita dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite per sensibilizzare l'opinione pubblica.

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