2021-07-30

Luci accese sulla seconda edizione di Lecco Film Festival


Il territorio lecchese dà il benvenuto al Lecco Film Fest inaugurando la sua seconda edizione giovedì 29 luglio. Il cinema e la cultura diventano occasione per confrontarsi sul tema delle pari opportunità fra uomini e donne, con una lettura del fenomeno in particolare nel contesto locale, contribuendo al “manifesto per le pari opportunità” che l’organizzazione del festival intende lasciare come eredità della manifestazione. «Perché “Ciò che fa bello il mondo”, una frasi di Papa Francesco, non è una frase poetica, ma racconta nella sua forma estesa degli ostacoli che le donne trovano nel loro percorso per fare bello il mondo. Dare spazio alle donne non è una concessione, ma un dovere e un diritto per mettere al servizio della bellezza del mondo il loro lavoro, il loro contributo», ha detto Monsignor Davide Milani, prevosto di Lecco e presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo.

Il festival ha vissuto un momento di confronto con gli attori che hanno realizzato il festival, sui temi fondativi dell’intera rassegna. Il luogo scelto è stato Cascina Don Guanella, un comunità educativa per ragazzi a Valmadrera (Lc). «La Cascina è un progetto che fa andare in tandem i nostri ragazzi: se tutti non pedalano nella stessa direzione, la bici sta ferma. Il festival rimette in moto la cultura e le mente dei lecchesi, ma il risuolato è possibile solo perché hanno pedalato tutti insieme anche nelle salite», ha detto Don Agostino Frasson, direttore del Don Guanella.

«C’è una bellezza tipica della natura, una bellezza di cui anche Lecco ha la fortuna di aver tanto attinto visti i suoi scorci. Ma “Ciò che fa bello il mondo” è frutto di quell’altra bellezza creata dal lavoro dell’uomo, un lavoro che avviene anche nelle fabbriche, che rende belle le cose perché e non è fatto da solo. Per questo festival abbiamo lavorato credendo nella squadra», ha spiegato Lorenzo Riva, presidente di Confindustria Lecco-Sondrio. Il gender gap, sulla base dei dati di Eurostat, posiziona l’Italia al 63 posto nel mondo. «Siamo tra i fanali di coda in Europa», testimonia Tiziana Ferrario, giornalista, scrittrice e curatrice del Premio Lucia, che al pranzo di inaugurazione del Lecco Film Fest aggiunge: «Il covid ha fatto fare passi indietro al Paese: le donne che lavorano in italia sono il 48%. In Sicilia poco più del 20%. Se le donne non escono di casa per esprimere se stesse anche nel lavoro, il sistema paese si ferma».

 

 

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