2021-07-15

“BENESSERE” E “PIACERE” PER I LOMBARDI AI TEMPI DELLA PANDEMIA: CIBO “CHE FA STAR BENE”, EQUILIBRIO PSICO-FISICO E LETTURA


Al giorno d’oggi, il benessere assume molteplici connotazioni e solo il 42% dei

lombardi lo associa spontaneamente ad una condizione prettamente fisica. In

questo contesto, anche il piacere è strettamente connesso alle attività volte al

raggiungimento del proprio benessere.

Un ruolo fondamentale lo gioca

l’alimentazione, per cui il 58% dei lombardi la percepisce come un elemento

importante della cura del proprio benessere, inoltre per 1 lombardo su 3 il cibo è

piacere solo se è buono e al contempo salutare. Questo scenario è stato inoltre

alimentato con l’avvento della pandemia, che ha amplificato l’attenzione verso

scelte alimentari più attente: il 36% dei lombardi si prende più cura di sé e il 45%

ha scelto di alimentarsi meglio. La lettura è stata l’attività più praticata durante la

pandemia per stare bene.

Verona, 14 luglio 2021 - Müller Italia ha commissionato alla piattaforma di consumer

insight Toluna una ricerca demoscopica mirata a esplorare le tematiche del benessere e

del piacere, e la relazione intercorrente tra i due concetti nell’opinione degli italiani,

nonché ad inquadrare il ruolo svolto dall’alimentazione in questo contesto.

Si tratta di un’indagine particolarmente significativa in un frangente storico senza

precedenti, nel quale gli italiani si trovano tutt’oggi ad affrontare una pandemia che ha

messo in discussione certezze e punti di riferimento radicati. La ricerca è andata a indagare

anche come sia cambiato il nostro modo di concepire benessere e piacere e il nostro

comportamento tanto tra le mura domestiche quanto al supermercato a seguito del

Covid-19. Condotta tra il 27 aprile e il 6 maggio 2021, la survey ha coinvolto un campione

di 2.020 individui, rappresentativo della popolazione italiana adulta per genere, età e

distribuzione geografica.

In questo contesto come la pensano i lombardi?

Cos’è il benessere per i lombardi?

I lombardi sono unanimi nel considerare il benessere un elemento importante nella vita

delle persone. Tutt’altro che scontato, però, è che si giunga a una definizione condivisa del

significato di benessere. Se, spontaneamente, per il 42% degli intervistati benessere

significa stare bene fisicamente, per il 22% vuol dire stare bene mentalmente e per

il 10% è sinonimo di stare bene economicamente e, ancora, per un altro 10% benessere

si associa a un concetto emotivo, ovverosia la serenità.

Scendendo nel dettaglio, dalla ricerca Müller Italia emerge che se per la quasi totalità

delle persone il benessere è essenzialmente egoriferito, ben il 61% lo associa anche a

contesti relazionali. A livello personale, infatti, i lombardi associano il benessere

principalmente a una condizione di buon equilibrio psico-fisico (71%), seguita da una

buona forma fisica (67%) e da uno stato di serenità mentale (65%). Tuttavia, circa 2

lombardi su 3 (61%) associano la definizione di benessere al contesto sociale e

relazionale in cui sono inseriti: per il 36% significa costruire relazioni affettive solide,

per il 32% avere una vita sociale soddisfacente e per il 30% disporre di una sicurezza

economica.

Cibo, benessere e piacere

Parlando di benessere, il cibo entra in gioco con un ruolo fondamentale: il 58% dei

lombardi riconosce il ruolo importante dell’alimentazione per la cura del proprio

benessere e chiedendo ai lombardi di pensare al “cibo che fa stare bene”, emergono

diverse associazioni interessanti.

Per la stragrande maggioranza degli intervistati - il 95% del campione - il cibo che “fa

stare bene” contribuisce al benessere psico-fisico. Nel dettaglio, per il 55% il cibo

contribuisce al nostro equilibrio, per il 46% al nutrimento, per il 47% all’energia e per il

42% alla leggerezza.

Si rileva pertanto il ruolo basilare del cibo nella costruzione del benessere. Ma non è tutto,

perché per il 69% del campione il “cibo che fa stare bene” si associa anche a un’area

più edonistica, di gratificazione sensoriale e di ricompensa, che ha a che fare con il gusto,

il piacere (46%), la bontà (38%). Se ne deduce, perciò, che sicuramente cerchiamo cibi

che ci facciano stare bene, ma in pochi sono disposti a rinunciare al gusto e alla

gratificazione palatale.

D’altro canto, se è indubbio che la ricerca del piacere sia una componente importante

nell’approccio al cibo, è anche vero che la relazione tra cibo e piacere non appare più

fondata unicamente sul sapore. Il cibo è piacere “solo se è buono per il palato”, infatti,

è la risposta scelta solo dal 21% del campione. Di contro, per il 33% - 1 lombardo su 3 -

il cibo è piacere solo se è buono e allo stesso tempo salutare e per il 12% addirittura

è piacere solo se fa bene.

Benessere e piacere: una relazione sempre più circolare

Il benessere, inteso come lo star bene in armonia con sé stessi, è strettamente

associato al piacere e viceversa. Ciò è comprovato dal fatto che, sebbene il piacere sia

una dimensione complessa e ricca di sfaccettature, «svolgere delle attività dedicate al

proprio benessere» sia l’affermazione maggiormente condivisa (43%) quando si è

cercato di attribuire una definizione al concetto di ‘piacere’.

Le attività svolte per puro piacere personale per l’85% del campione sono legate

all’evasione ‘fisica’, per il 77% connesse al cibo e all’evasione mentale, per il 74%

ricondotte all’interazione con gli altri, per il 43% legate all’esercizio fisico e, infine, per il
41% associate al miglioramento personale.
Tuttavia, indipendentemente dalle singole opzioni, le attività svolte per puro piacere sono
pratiche e allo stesso tempo sono utili al raggiungimento di un buon equilibrio psico-fisico,
di uno stato di serenità mentale, di una buona forma fisica e al mantenimento di relazioni
affettive solide, elementi visti come chiave nella costruzione del proprio benessere. Emerge,
dunque, una relazione stretta e circolare tra benessere e piacere: occupandosi del
proprio benessere si compiono anche azioni che generano piacere e le azioni che
si svolgono per piacere contribuiscono anche alla cura del proprio benessere .
Alimentazione, cura di sé stessi e… lettura: cosa è cambiato con la pandemia
Nell’anno della pandemia, che cosa hanno fatto i lombardi per stare bene? La ricerca Müller
Italia-Toluna conferma le più note strategie di distrazione viste durante il lockdown del
2020 e nella prima parte del 2021. Al primo posto figura “ leggere” (49%) seguito da
 passare del tempo con la famiglia” , strategia praticata dal 47% del campione. Nelle
posizioni di rincalzo figurano “ guardare serie TV” (44%), “ navigare online” (39%) e
 dedicarsi alla cucina” (37%) oppure al perseguimento di “ uno stile di vita sano”
(30%).
In generale, emerge una crescente attenzione per le scelte «salutari », vissute in
modo positivo e valorizzante e non come restrizione e deprivazione. È possibile rilevare,
inoltre, una maggiore volontà delle persone di essere attive e informate. La scelta su come
orientare la propria alimentazione sembra essere uno dei punti di giunzione tra questi due
sfere: difatti, si presta sempre più attenzione a cosa si mangia .
Da una parte, in quest’ultimo anno di forte stress legato all’emergenza sanitaria, è
sicuramente cresciuto il ruolo consolatorio e di gratificazione del cibo . Il 31% del
campione, infatti, afferma di preparare più di prima alimenti sani che diano anche
soddisfazione palatale mentre li si consuma. D’altra parte, però, questo momento critico
sembra aver spinto ulteriormente i consumatori verso un ruolo più attivo ed
informato rispetto all’alimentazione . In particolare, il 28% dedica più attenzione alla
lettura delle etichette e il 24% s’informa maggiormente sulle proprietà delle materie prime
(antiossidanti, depurative, a basso contenuto calorico ecc.).
L’anno e mezzo di pandemia sembra aver lasciato alle persone tempo per riflettere sul
proprio benessere, spingendole in parte a cambiare i propri criteri di scelta e abitudini ma,
soprattutto, a dedicarsi maggiormente alla cura di sé. Riguardo questo ultimo aspetto, il
40% del campione ha dichiarato di essersi preso cura di sé maggiormente rispetto
a prima della pandemia . Gestire la propria alimentazione è stata l’attività maggiormente
svolta per il 45% degli intervistati per raggiungere tale obiettivo.
Il 66% dei lombardi, inoltre, presta molta più attenzione a ciò che mangia (filiera,
salubrità e genuinità degli ingredienti, benefici apportati) rispetto a cinque anni fa .
Durante il processo di acquisto, la scelta ricade su prodotti freschi (63%), realizzati con
ingredienti naturali (48%), che abbiano un valido rapporto qualità/prezzo (64%) siano

tracciabili (50%) e abbiano un buon sapore (40%).


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