2021-07-08

“50 Baite e Rifugi del Lago di Como”



Gianfranco Colombo - Una guida che si adatta perfettamente a questo periodo l’ha scritta Gio Lodovico Baglioni. Si intitola “50 Baite e Rifugi del Lago di Como” ed è stata pubblicata 
 da Dominioni editore. Come dice il titolo, si tratta di un viaggio attraverso i rifugi che sovrastano il Lago di Como. Questo volume offre un quadro dettagliato delle mete migliori della nostra zona. Oltre alle informazioni generiche sui rifugi, è corredato di mappe, descrizioni dei percorsi con i livelli di difficoltà.

Ad arricchire il tutto, ci sono i numerose scatti di paesaggi mozzafiato che circondando i rifugi sulle cime. Nato a Trento, Gio Ludovico Baglioni si è laureato in economia, ha lavorato per un’azienda manifatturiera prima di dedicarsi alla fotografia. Ha pubblicato oltre quaranta libri legati all’arte e al paesaggio. Qual è lo scopo di questo “50 Baite e Rifugi del Lago di Como”, lo scrive esplicitamente il suo autore: «Questo libro si rivolge a chi va in montagna saltuariamente, a coloro che amano la montagna pur senza farne una ragione di vita o senza eleggerla a propria dimora, a tutti coloro che, volendo avere nuovi spunti per organizzare delle escursioni, desiderano trascorrere, con la famiglia o con gli amici, ore indimenticabili». I lecchesi, che spesso snobbano le montagne dell’altro ramo, possono conoscere i tanti rifugi che si trovano sul Lario Occidentale e sul Triangolo Lariano. I due riferimenti che caratterizzano il Lario Occidentale sono la Via Regina  e l’Alta Via dei Monti Lariani che viaggia pressoché parallela, però sulle creste ad Ovest del lago. «Tra queste due direttrici – scrive Baglioni – si sviluppa una fitta rete di sentieri la cui origine è spesso legata alla storia economica locale. Tracce evidenti del passato sono facilmente riconoscibili e segnano, sulla cronologia storica, le diverse vicende che caratterizzano i luoghi». Le città di Como, Lecco e Bellagio, costituiscono, invece i vertici del “Triangolo Lariano”. «Si insinua  tra i rami sud del Lago di Como ed è caratterizzato da due corpi montuosi principali: a Est il sistema costituito dai Corni di Canzo e Sasso Malscarpa, non molto elevato, ma dall’aspetto aspro e dirupato, ed al centro da una lunga dorsale che si sviluppa da Brunate a Bellagio, con rilievi ed avvallamenti più dolci e prativi, culminante nel Monte S. Primo». Ultima parte, ed anche la più corposa, è quella riservata al “Lario Orientale”: «Il poderoso e profondo arco che divide il Gruppo delle Grigne dal complesso sistema delle Alpi Orobie, si individua facilmente con la Valsassina e una linea immaginaria che, a oriente di questa, collega da Nord a Sud, il Monte Legnone, il Pizzo dei Tre Signori, la Zuccone Campelli e il Resegone. Questa linea coincide anche con l’attuale confine amministrativo tra le Province di Lecco e Bergamo». Il viaggio attraverso i rifugi del Lario Orientale inizia con il Rifugio Azzoni (1860 metri) sul monte Resegone e prosegue con il Marchet ai Piani d’Erna e gli Alpinisti Monzesi subito sotto il Passo del Fo’, sempre in zona Resegone. Si prosegue, poi, col Bietti Buzzi che si raggiunge dal Cainallo o da Mandello, il Bogani, l’Elisa ed il Brioschi in cima al Grignone. Ci vengono ancora presentati il Rosalba sulla Grignetta, il Carlo Porta, l’Antonietta al Pialeral, il Rifugio Buzzoni-Alpe Motta, il Ratti Cassin, il Nicola e il Cazzaniga Merlini, il Sassi Castelli, il Falc e il Grassi. Come si vede questo “50 baite e rifugi del Lago di Como” può essere un vero e proprio baedeker per chi volesse scoprire il lago di Como attraverso le sue cime. Si può camminare verso l’alto non perdendo mai di vista le acque di quel lago che fa da trait d’union a tutte queste realtà dedicate a chi ama la montagna. Il formato scelto dalla casa editrice è anche perfetto perché questo libro possa essere infilato nello zaino e, dunque, essere sempre a portata di mano, come si addice ad una guida degna di questo nome. «I rifugi, nati alla fine del IX secolo come spartani ricoveri per facilitare l’avvicinamento alle vette più interessanti,  - scrive Giacomo Baccanelli, presidente Assorifugi Lombardia - oggi si sono trasformati in confortevoli basi per escursioni e vacanze, grazie alla migliorata viabilità alpina. Nell’area del Lario i rifugi e le baite sono molti, ben serviti e, quasi sempre, offrono livelli di confort elevati; l’autore ne ha scelti 50, cercando di fornire tutte le informazioni utili sia al dilettante che all’escursionista esperto. La passione per la montagna fa sì che molti gestori attraverso l’accoglienza, trasmettano ai loro ospiti il fascino della storia e la riscoperta di vecchi sapori della cucina tradizionale. Vivere la montagna, dormire in un rifugio è un’esperienza che non ha pari».

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