2021-06-25

“IL TEAM INVISIBILE” dI Simone Moro e Marianna Zanatta

182 pagine – copertina rigida con sovraccopertina a colori con risvolti – 

formato cm. 22,5x15 – Prezzo: Euro 17,00 – 

Pubblicato per Rizzoli da Mondadori Libri SpA

 

 


 

Renato Frigerio - Ci eravamo abituati a considerare Simone Moro sotto l’ammirevole aspetto dell’alpinista dalle imprese impossibili, per la sua spiccata propensione verso le prime invernali da aggiudicarsi sulle più superbe vette himalayane.

Non fu certamente difficile per lui accingersi in seguito a descrivere per esteso i momenti più terribili e impressionanti in cui si trovò a lottare per riuscire a tagliare quei traguardi che lo avrebbero poi incluso nell’elenco dei protagonisti della storia dell’alpinismo. Indiscutibilmente alpinista come pochi, l’abbiamo così conosciuto anche come scrittore, capace di intrattenere con lusinghiero interesse i lettori dei suoi numerosi libri: una dote non comune tra alpinisti, non allo stesso modo versatili. A maggior ragione, dopo averlo incontrato in due dei suoi più recenti volumi, dove non si è proposto per riferire specificamente su nuove imprese vissute in montagna. Ci sembra però frutto addirittura di un salto mortale quello che ci viene ad offrire con la pubblicazione di “Il team invisibile”, dove si è spinto come sul genere di quei tentativi in arrampicate che ci tenevano a lungo con il fiato in sospeso. Qui l’argomento trattato non è poi nemmeno tanto semplice da sintetizzare, a meno di accontentarci di presentarlo stringatamente con le poche parole del sottotitolo di copertina “Come diventare una squadra vincente e affrontare le sfide del lavoro e del mondo che cambiano”. L’autore si è assunto un impegno davvero arduo, anche perché l’argomento ha richiesto di venire trattato a fondo quanto forse non è stato fatto finora. Qui comunque, con coerenza evidente, il compito è stato suddiviso esattamente per due, perché il libro è stato scritto con pari impegno da lui e dalla sua manager Marianna Zanatta. Ne risulta un insieme di pagine intercalate abilmente come dal concorso di un duetto sintonico, che mette in luce appunto l’aspetto singolare della loro proficua collaborazione come paradigma di un complesso e intenso esperimento, che si attribuisce anche una possibile funzione didattica. 

 

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