2021-06-10

Armenia, quale futuro? “La sola strada da percorrere è quella della pace”

Sergio Fenaroli: “La nostra impressione è che non ci sia la piena consapevolezza dell’Italia, dell’Europa e della comunità internazionale dei potenziali e concreti pericoli di una escalation che potrà coinvolgerci”

 


Sergio Fenaroli, presidente dell’associazione “Amici Lecco Vanadzor - Italia Armenia” ci invia la riflessione che di seguito pubblichiamo:

Siamo vicini ai nostri amici armeni a seguito dell’aggressione militare subita il 27 settembre dello scorso anno dall’esercito Azero, con l’amara sconfitta militare subita nell’enclave del Nagorno Karabak, la perdita di alcune migliaia tra persone civili e militari, l’armistizio del 10 novembre imposto e presidiato dalla Russia e il ritiro da tutti i distretti dell’Artsakh, con il sorgere di forti contrasti interni e di lacerazioni del tessuto sociale e politico. Si è giunti così alle elezioni parlamentari anticipate di domenica 20 giugno.

L’Armenia è un Paese democratico, molte sono le forze politiche in campo per assumersi una loro responsabilità nella guida del popolo armeno nell’affrontare una situazione complessa e articolata sia da un punto di vista socio-economico di tutta la popolazione ma anche per il contesto geopolitico che vede l’Armenia svolgere un ruolo determinante e strategico nell’area mediorientale da cerniera tra l’Europa e l’Asia.

Costretta a subire le pressioni e le ambizioni di dominio della Turchia con mire espansioniste conseguenti al fallimento delle politiche occidentali sia dell’Europa sia degli Stati Uniti, in contesti diversi al 1915 con l’avvio della prima guerra mondiale e al genocidio compiuto dai giovani turchi, la Russia rappresenta ancora oggi l’unica “sponda affidabile” di riferimento internazionale per un futuro di pace sia per l’Armenia sia per l’intera area caucasica.

Sono quindi molteplici i compiti, le funzioni e il ruolo che dovrà assumere per il futuro il nuovo Governo armeno, sia dall’interno - nel rapporto con una popolazione affranta e divisa da una pesante sconfitta militare, dalla crisi economica e pandemica ancora in corso - sia nel contesto geopolitico internazionale nel contrastare le mire imperiali della Turchia guidata da Erdogan.

Potrà l’Armenia, da sola, affrontare queste incombenze? E’ necessario un interesse della comunità internazionale?

Il nostro interesse verso la “causa armena” assume quindi un grido di allarme per quanto potrà avvenire in quel contesto. La nostra impressione è che non ci sia la piena consapevolezza dell’Italia, dell’Europa e della comunità internazionale dei potenziali e concreti pericoli di una escalation che potrà coinvolgerci se non prevarranno le forze democratiche che operano per la pace e la coesistenza, che sappiano monitorare, presidiare, evitare e prevenire la guerra.

Il nostro appello quindi a sostenere il “Progetto di solidarietà al popolo armeno” offre a tutti una modalità concreta per condividere un’idea di convivenza, di cooperazione, di sviluppo tra tutti i popoli che individui nella pace la condizione essenziale di un futuro sereno e prospero per tutti.

Ognuno di noi è chiamato in causa, la conoscenza degli eventi ci consentirà di acquisire la necessaria consapevolezza e, insieme, dare un contributo fattivo alla risoluzione dei problemi, stimolando le autorità istituzionali competenti. Noi vogliamo fare la nostra parte!

Sergio Fenaroli - “Amici Lecco Vanadzor - Italia Armenia”

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